Maria Adriana Milazzo, una vita dedicata all’arte e all’insegnamento

Maria Adriana Milazzo, una vita dedicata all’arte e all’insegnamento
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Il sorriso aperto e accogliente, il carattere solare che illuminava una vita dove la famiglia, l’insegnamento, l’arte e l’amicizia erano i punti cardinali. Maria Adriana Milazzo - solo Mary per i familiari e gli amici, Adriana per i colleghi di scuola - si è spenta nella sua abitazione in via Monte Solarolo ad Aosta domenica scorsa, 26 marzo, circondata dall’affetto dei suoi cari. Avrebbe compiuto 82 anni giovedì prossimo 7 aprile. Era nata a Catania da Calogero Milazzo e Angela Del Volgo, che avevano altri 4 figli (l’unico ancora vivente è Amedeo, classe 1925). Impiegato statale, papà Calogero si era trasferito con la sua numerosa famiglia prima a Modena e quindi a Torino. Poi, all’età di 20 anni, Maria Adriana Milazzo si trasferì a Cogne perché era stata assunta alle Poste e assegnata alla filiale del paese ai piedi del Gran Paradiso. Nel 1963 si sposò con Celestino Guichardaz, insegnante di latino alle magistrali, e la coppia si trasferì ad Aosta dove lei si diplomò all’Istituto d’Arte e iniziò la carriera di insegnante. Prestò servizio nelle scuole di Verrès, Brusson, Valtournenche e Courmayeur per poi tenere lezioni di educazione artistica all’Einaudi di Aosta. A metà degli anni Ottanta divenne insegnante di sostegno dopo aver frequentato uno dei primi corsi per tale specializzazione. Lavorò fino all’età di 67 anni. Al di là della scuola, l’arte era la sua grande passione, tanto che era iscritta all’Associazione Artisti Valdostani dove ricoprì pure la carica di presidente a metà degli anni Ottanta. Dal matrimonio con Celestino Guichardaz sono nati nel 1964 Sonia, impiegata alle Dogane, nel 1966 Jean-Pierre, attuale assessore regionale ai Beni culturali, Turismo, Sport e Commercio, e nel 1971 Oliviero, avvocato. La loro era una coppia molto affiatata che coltivava tante amicizie ed era rimasta legata a Cogne, con una seconda casa a Montroz dove trascorreva le lunghe vacanze estive. Una vita a colori dove l’altruismo e l’ottimismo rischiaravano anche le giornate più buie. Ecco perché in tanti, compresi molti colleghi ed ex alunni che la stimavano sinceramente e che da lei hanno appreso l’importanza della bellezza dell’arte nella vita, hanno voluto salutarla per l’ultima volta martedì scorso nella chiesa di Santo Stefano.

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