Mare e montagna, caccia e pesca: addio a Eucardio Ottolenghi

Mare e montagna, caccia e pesca: addio a Eucardio Ottolenghi
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Il mare e la montagna. Due grandi passioni: la pesca e la caccia. La natura, sempre e dovunque. Il lavoro in banca ormai dimenticato dai tempi della pensione. E l’amore incondizionato per la famiglia. Eucardio Ottolenghi era nato a Quart l’11 febbraio 1942 e da una quarantina di anni viveva in località Mazod a Nus. Eucardio adesso non c’è più, è andato via per sempre nelle prime ore della notte di mercoledì scorso, 20 luglio. I suoi funerali si sono tenuti nel pomeriggio di ieri, venerdì, nella chiesa parrocchiale di Nus. Non stava bene da qualche tempo e da un paio di anni non imbracciava più il fucile e neppure usava la canna da pesca. Ma a febbraio, per i suoi ottant’anni anni, per la festa aveva riunito familiari e amici.

Responsabile di filiale per la Banca San Paolo e ottimo giocatore di scacchi, Eucardio Ottolenghi - per molti anni vice-presidente di Enalcaccia e iscritto nella sezione cacciatori di Nus - è stato un bravo nonno per la sua nipotina Charlotte Marguerettaz - oggi quattordicenne - a cui ha trasmesso il grande amore per la natura e, soprattutto la grande voglia di vivere il mare.

«Mio padre - dice la figlia Laura anche a nome del fratello Massimo e della mamma Evelina Lézin con cui era sposato dal 1970 (si erano conosciuti quattro anni prima per poi convolare a nozze nel Santuario di Plout a Saint-Marcel) - non poteva fare a meno di coltivare le sue due più grandi passioni, andare a caccia e a pescare al mare nel Salento, in Puglia, dove aveva una casa. Viveva per la caccia e finché ha potuto l’ha praticata senza interruzioni da quando prese il porto d’armi oltre cinquant’anni fa. Il suo compagno di sempre è stato Emilio Mortara che ha smesso di cacciare pure lui da quando lo ha fatto nostro padre. Papà ci mancherà molto. Ma siamo certi che da lassù il suo sguardo sarà attento e rivolto verso di noi».

«Eucardio - parole del presidente di Enalcaccia Santo Diano - ci ha insegnato tanto. Era una persona fantastica, sempre presente ed attivo. Lascia in noi cacciatori il ricordo indelebile della sua personalità. Noi tutti lo ricorderemo sempre!».

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