Marco Camandona e Adriano Favre in partenza per la Cina: super consulenti per le Olimpiadi invernali
A un anno di distanza dalla prima trasferta in qualità di consulenti esperti di montagna del governo cinese, le guide alpine Marco Camandona e Adriano Favre tornano tra i monti della catena degli Altaj.
I due valdostani infatti partiranno lunedì prossimo, 8 gennaio, dall’aeroporto Malpensa con destinazione la regione cinese dello Xinjiang, situata ai confini con Mongolia e Siberia.
Marco Camandona e Adriano Favre non saranno soli: la «pattuglia» in partenza è composta da trentacinque persone tra guide alpine, maestri di sci e atleti. Il gruppo (una ventina i valdostani tra giovani atleti, guide e tracciatori del Tour del Rutor) metterà a disposizione le proprie competenze nell’ambito della preparazione e della formazione nello sci alpinismo. Questa disciplina infatti dovrebbe entrare a far parte, ben presto, del circuito olimpico. Proprio in questo senso sta lavorando il Governo cinese che organizzerà le Olimpiadi invernali del 2022.
Con Marco Camandona e Adriano Favre saranno nello Xinjiang personaggi di spicco della Grande Course, la rassegna sportiva che comprende le gare di sci alpinismo più spettacolari dell’arco alpino: Mezzalama, Tour del Rutor, La Patrouille des Glaciers, Adamello Sky Raid, AltiToy Ternua, Pierra Menta.
«La collaborazione riguarda lo sviluppo dello sci alpinismo in questa zona dove il governo cinese sta investendo molto. - spiega Marco Camandona - Sono stati definiti i contratti con lo Stato, la regione dello Xinjiang e la municipalità di Altaj. Nel 2019 proprio in quella zona vi sarà una gara della Grande Course, il circuito che riunisce le competizioni più spettacolari delle Alpi, e che a questo punto andrà oltre l’Europa. Infatti, la prova dimostrativa che andremo a fare in Cina nei prossimi giorni è finalizzata all’organizzazione di una gara a tappe di tre giorni nel 2019.
Dovremo visionare le zone dove è prevista la competizione che si svolgerà tra due anni. I cinesi hanno soldi e volontà, mancano loro gli strumenti e le persone giuste per addestrare persone sul posto e organizzare dalla A alla Z, almeno per i prossimi cinque anni, fino alle Olimpiadi del 2022. Il progetto è avanzato e sarà annuale fino ad allora. - conclude Marco Camandona - E loro, i cinesi, hanno puntato sulla nostra esperienza in questo settore».
«Siamo stati piacevolmente sorpresi da questa richiesta del governo degli Altaj - parole di Adriano Favre - per cercare di promuovere lo sci alpinismo in Cina, in una zona che intendono sviluppare e lanciare, soprattutto per quanto riguarda questa disciplina. Si sono rivolti alla Grande Course perché hanno visto e apprezzato un certo tipo di esperienza nell’organizzazione di manifestazioni di livello internazionale. Quindi siamo stati interpellati, forse anche grazie al fatto che i nostri compagni dell’Adamello hanno un contatto laggiù che ha fatto un po’ da “ambasciatore” creando questa liaison.
Si tratta di un’esperienza importante che va a premiare l’impegno che abbiamo sempre profuso in questi anni per cercare di proporre delle manifestazioni di qualità, curate sotto tutti gli aspetti a partire dalla sicurezza. E soprattutto nel portare le gare nel vero ambiente della montagna, - conclude Adriano Favre - perché crediamo che lo sci alpinismo con la S maiuscola è quello che cerchiamo di promuovere noi».