Marchi “Cervinia” e “Breuil-Cervinia”: botta e risposta tra minoranza e sindaca Elisa Cicco a Valtournenche
Continua a far discutere la vicenda della registrazione dei marchi “Cervinia” e “Breuil-Cervinia” da parte dei privati cittadini Claudio Salto e Mauro Collomb. I consiglieri di minoranza di Valtournenche dei gruppi “Votornen Uni” e “Territorio Innovazione e Sviluppo” in una nota, nei giorni scorsi hanno espresso il proprio «rammarico» dopo aver appreso dalla stampa «che la Giunta comunale ha deciso che la vicenda della registrazione dei marchi Breuil-Cervinia e Cervinia finirà in Tribunale; una spesa a carico della collettività di oltre 60mila euro è stata infatti già prevista per le spese legali immediate e future. Noi ci auguriamo ancora che sia possibile una diversa soluzione, soprattutto se i soggetti titolari dei marchi dovessero confermare le volontà di accordo riportate dagli organi di informazione, ma intanto partono diffide e citazioni che non sono un bel segnale». «Tutto fa pensare che la vicenda si trascinerà a lungo con costi certi ed esiti incerti. - proseguono i consiglieri di minoranza - Il fatto più triste e grave è stato per noi verificare agli atti che il 20 febbraio 2024 l'Amministrazione non solo era stata messa al corrente dell'iniziativa, ma che il Ministero aveva opposto un primo rifiuto alla registrazione dei marchi perché “la registrazione .. potrebbe creare situazioni di ingiustificato privilegio o arrecare pregiudizio allo sviluppo di altre analoghe iniziative nella regione”. Non è stato fatto nulla e solo grazie a questa inerzia del Comune il Ministero ha poi proceduto a registrare il marchio su rinnovata richiesta degli attuali titolari».
La risposta è arrivata dalla sindaca Elisa Cicco durante la seduta consiliare di giovedì scorso, 31 ottobre: «Le opposizioni hanno espresso critiche basate su una ricostruzione dei fatti non rispondente alla realtà. Il Comune ha ricevuto il 20 febbraio 2024, per conoscenza, la richiesta di registrazione inviata al Ministero dallo studio legale che rappresenta i signori Salto e Collomb. Ha così appreso della richiesta di registrazione presso la Chambre valdôtaine presentata il 6 dicembre 2023 e da questa rifiutata con proposta del 15 febbraio 2024. I richiedenti hanno argomentato che l'autorizzazione del Comune prevista dalla norma non fosse necessaria poiché quest'ultimo, con la proposta alla Regione Valle d'Aosta di ufficializzare il toponimo Le Breuil, aveva “dismesso” (così si legge nel documento) l’uso del toponimo Cervinia e Breuil-Cervinia. Successivamente, il Ministero ha accolto le osservazioni dei richiedenti e registrato il marchio». «Non appena appresa la decisione ministeriale, - ha proseguito Elisa Cicco - il Comune ha immediatamente attivato le procedure di difesa dei propri diritti nella sede competente e ha stanziato una somma ritenuta congrua per sostenere la vicenda giudiziaria fino alla sua conclusione. Non si tratta dunque di inerzia bensì di rispetto delle procedure e delle normative. I privati possono scegliere atteggiamenti temerari; tuttavia, chi rappresenta un Ente pubblico per mandato dei cittadini deve mantenersi un esempio di correttezza e rispetto delle regole. Comprendo che le minoranze possano voler sfruttare la vicenda in maniera politica ma tengo a chiarire che, in ogni fase, esse sono state informate direttamente da me sull’evolversi della situazione».
Il capogruppo di minoranza Roberto Avetrani ha ricordato di aver contestato la vicenda sin dall’inizio poiché era mancata la trasparenza nel coinvolgimento con la popolazione. Ha aggiunto che l’8 agosto, quando la questione è stata portata all’attenzione del Consiglio, non è stato fatto cenno alla lettera di febbraio: «A febbraio, il Comune sapeva. In quel momento, il rifiuto della domanda doveva essere utilizzato per una chiara presa di posizione. Forse avrebbe potuto evitare la situazione attuale».