Manovra da 80 milioni, tamponi gratis per favorire gli spostamenti Nell’occasione la Regione ha illustrato le misure per uscire dalla crisi
Come intende uscire la Regione dalla crisi provocata dalla pandemia: in buona sostanza si è parlato di questo nel pomeriggio di giovedì scorso, 6 maggio, all’assemblea - parte «in presenza», parte online - dell’Adava, l’associazione che raduna gli albergatori e gli operatori della ricettività della nostra regione. Il direttivo - guidato dal presidente Filippo Gérard - era a Palazzo regionale, «faccia a faccia» con la Giunta di Erik Lavevaz (assente solo l’assessore Chiara Minelli, causa Covid). Gli albergatori invece erano collegati online: la diretta (moderatore il giornalista de Il Sole 24 Ore Augusto Grandi) in certi momenti ha raggiunto i 1.000 contatti.
Dopo il presidente della Chambre Nicola Rosset e Filippo Gérard, sono intervenuti - con le loro domande agli Assessori - i vari delegati del Direttivo Adava: Alessio Berthod (Courmayeur), Cristina Rore (Châtillon), Jeannette Bondaz (Aosta), Giorgia Vigna Lasina (presidente dei giovani albergatori), Matteo Zanetti (Breuil-Cervinia), Camillo Rosset (vicepresidente Adava) e Ilaria Sonatore (bed&breakfast).
Sono stati i numeri i protagonisti, a partire da quelli che riguardano le prossime misure anti Covid regionali. Si parla di un provvedimento (atteso nelle prossime settimane in Consiglio Valle) da almeno 70 milioni, il presidente Erik Lavevaz azzarda anche 80. E le novità riguardano pure la libera circolazione dei turisti in Valle d’Aosta, con la prospettiva di proporre tamponi gratis sul territorio regionale.
“Noi motore dell’economia”
«Riteniamo che la maggior parte delle risorse debba essere destinata al comparto turistico nella sua interezza che, come ha avuto modo di dimostrare questa pandemia, rappresenta il motore della nostra economia». E’ questa la richiesta dell'Adava che il presidente Filippo Gérard ha rivolto alla Giunta regionale, in apertura dell'assemblea. «Noi chiediamo degli aiuti per coprire le perdite subite. Non abbiamo la presunzione e non abbiamo mai sperato in un intervento salvifico dello Stato o dell'Amministrazione regionale per andare ad indennizzarci dell'utile non conseguito, - ha spiegato Filippo Gérard - però certamente ci aspettiamo che arrivino almeno delle risorse necessarie a coprire i costi fissi che abbiamo dovuto sostenere a prescindere durante la chiusura forzata, che ricordo non è purtroppo dipesa dalla nostra volontà».
«Il turismo è stato di fatto cancellato e su questo comparto pesano ancora gravi incognite come quella degli eventi, dei matrimoni e altre cerimonie. Lo stesso coprifuoco è un grandissimo limite al concetto intrinseco di vacanza fatta in serenità che è quello che noi dobbiamo garantire ai nostri ospiti».
«Aziende con perdite del fatturato di ben 300mila euro hanno ricevuto un contributo pari al 3 per cento della perdita, poco più di 9mila euro» ha segnalato Filippo Gérard. Le richieste degli albergatori riguardano pure «Contributi a fondo perso per riqualificare le nostre attività imprenditoriali, che permettano di migliorare la qualità dell’offerta turistica e che ci facciano affrontare con serenità le sfide che ci si presenteranno» senza dimenticare l’importanza «Di infrastrutture strategiche per noi, quali ad esempio i collegamenti intervallivi che si orientano in una dinamica totalmente nuova per ciò che concerne lo sci, come sviluppo di un prodotto turistico integrato».
Arrivano i soldi?
Le risorse destinate a finanziare il disegno di legge sulle misure Covid della Valle d'Aosta ammonteranno a 70, forse 80 milioni. Lo ha comunicato il presidente della Regione Erik Lavevaz, intervenendo all'assemblea.
«Con la prospettiva di una ripresa veloce - ha detto - dobbiamo uscire tutti insieme dal pantano con gli strumenti di aiuto: approveremo nelle prossime settimane la nostra legge di assestamento che metterà in campo risorse importanti a sostegno delle attività valdostane, stiamo lavorando sulle cifre, si parla di 70, 80 milioni di euro».
«La Regione ha un tavolo aperto con il Celva sul famoso extragettito da circa 32 milioni che fa ancora parte del passaggio tra Ici e Imu. Per il secondo assestamento stiamo ragionando in questo senso» ha aggiunto il Presidente: si tratterà quindi di un’altra manovra che seguirà quella per le imprese e le famiglie in difficoltà e che sarà «Più tecnica, con una quota importante che andrà ai Comuni e ancora da definire. Si vuole dare agli enti la possibilità di avere fondi in parte corrente che permettano di fare investimenti e anche aprire a diminuzioni tariffarie».
Gli aiuti dallo Stato
Alle risorse regionali - ha rilevato l'assessore regionale al Turismo, Jean-Pierre Guichardaz - si aggiungeranno altri 73 milioni di euro derivanti dal Fondo nazionale della montagna.
«Si parla di circa 29 milioni di euro a favore delle imprese turistiche, 4 milioni per i maestri di sci e circa 40 milioni per coprire i debiti degli impianti di risalita. Una bella “boccata di ossigeno” che possiamo aggiungere alle misure Covid». Tesoretto che potrebbe aumentare se saranno confermate le indiscrezioni secondo le quali le Province di Trento e Bolzano sono pronte a rinunciare a parte del fondo assegnato loro, a favore della Valle d’Aosta. Questo perchè i soldi in arrivo dallo Stato potevano essere ancora di più, dal momento che per la ripartizione del fondo Roma si è basata sull’entità delle presenze turistiche registrate. Trento e Bolzano ne hanno un numero 10 volte superiore alle nostre (quelle della Valle d’Aosta nell’ultimo anno significativo si aggiravano intorno alla cifra di 3,6 milioni) e per questo hanno ricevuto di più. Il problema, ha segnalato Jean-Pierre Guichardaz, sta negli affitti turistici brevi, le cui presenze in molti casi mancano all’appello: rilevate dalla Questura, non dall’Istat. E così i conti non tornano. Per risolvere anche questo problema sono in cantiere nuove norme, «Che riguarderanno gli adempimenti amministrativi che spettano alla locazione turistica, e la disciplina dell’imposta di soggiorno».
Jean-Pierre Guichardaz ha poi toccato altri temi: «Si è parlato della misura di finanziamento degli investimenti: inizialmente accantonata, oggi è oggetto di riflessione, ne stiamo parlando» ha garantito l’Assessore. «Di difficile attuazione» invece il ragionamento relativo al ristoro dei costi fissi. Capitolo lavoro: l’obiettivo è soprattutto «Sostenere l’occupazione a tempo indeterminato e a lungo termine». Più in generale «Alcune misure cozzano contro la necessità di semplificazione dei processi e delle procedure. Se accogliessimo tutte le eccezioni dovremmo obbligatoriamente ritardare l’erogazione dei ristori e degli indennizzi e stresseremmo le nostre strutture distogliendole dai compiti istituzionali, che dovranno accompagnare la ripartenza. Stiamo parlando di uffici massacrati nell’ultimo decennio dal blocco del turn over. Anche per questo con la nuova legge anti Covid prevederemo una struttura ad hoc».
Infine il marchio ombrello: «Abbiamo come priorità la “marca Valle d’Aosta”. Che non deve essere solo un logo o un segno grafico. Per creare il brand occorre costruire il prodotto. Un esempio: non è nato prima il marchio Rolex, ma un prodotto di alta qualità che è diventato un marchio, un brand. Per la Valle d’Aosta abbiamo gli ingredienti, bisogna assemblarli. E la Regione deve promuovere il marchio, non il singolo prodotto». Per quanto riguarda la promozione «Stiamo lavorando molto sul mercato italiano e su quello di prossimità. Candideremo la Valle d’Aosta per il 2023 Regione europea per lo sport».
Priorità vaccini
«La Sanità ora deve concentrarsi sulla vaccinazione. - ha precisato nel suo intervento l’assessore regionale alla Sanità, Roberto Barmasse - Con un’ottima copertura l’economia può ripartire in sicurezza. Abbiamo pensato però anche ad altri provvedimenti. Stiamo organizzando alcuni centri dove effettuare i tamponi gratuiti sul territorio valdostano, per permettere la circolazione, anche turistica, tra regioni di colore diverso».
Non solo: «E’ in corso di valutazione pure l’utilizzo dei tamponi autosomministrati e salivari - aggiunge l’Assessore -, che potrebbero semplificare ai turisti la possibilità di entrare ed uscire dalla Valle d’Aosta o dall’Italia».
Una mano dall’Europa
«Senza autonomia speciale saremmo qui ad aspettare gli insoddisfacenti ristori nazionali» ha segnalato invece l’assessore agli Affari europei Luciano Caveri. Rispetto al Recovery, «I fondi a livello italiano sono enormi, 191 miliardi. Noi abbiamo presentato un piano con 51 progetti, che abbiamo messo insieme in 48 ore, ritirandone tanti fuori dai cassetti. Si tratterà di capire come verranno gestiti questi fondi. Come Regioni Autonome, riteniamo che la soluzione migliore sia trasferirli al territorio, cioè a chi potrà gestirli con più precisione. Per quanto ci riguarda dovremo istituire una cabina di regia regionale, sapendo che ci poniamo di fronte ad un limite enorme: questi soldi vanno spesi entro il 2026. Sembra un termine lontano, in realtà è praticamente domani. Dove spenderli? Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura: qui c’è molto da fare per la Valle d’Aosta. Così come nel campo della transizione ecologica e dell’ambiente: l’estate scorsa è stata soddisfacente per la nostra regione perchè possiamo offrire un’immagine di montagna che vuol dire salute, salubrità, spazi liberi, aria fresca». Infine, da Assessore alle Società partecipate, un passaggio dedicato a Finaosta, cui spetterà un ruolo importante in questa fase, e che però fa i conti con una situazione critica dopo il pensionamento di diversi dirigenti: «Bisogna ridare gambe alla finanziaria regionale».
Ancora prodotti made in VdADavide Sapinet, assessore regionale all’Agricoltura, ha ricordato che i voucher per l’acquisto di prodotti agroalimentari valdostani possono essere una soluzione comune per il settore turistico, anche per coloro che lavorano nel commercio e nel mondo agricolo. «Una condivisione che potrà continuare con tavoli di lavoro che coinvolgano le categorie. Quella dei voucher è un’iniziativa che è piaciuta, è nostra volontà riproporla. Si partirà dalla misura proposta nello scorso anno, stiamo definendo i dettagli. Daremo continuità a questa misura anche nei prossimi anni, per diffondere la cultura del territorio in chi somministra e in chi consuma». Investimenti per il lavoro
Infine non poteva mancare un passaggio dedicato al lavoro e alle misure pensate per preservare l’occupazione. L’assessore Luigi Bertschy ha precisato che «Nella legge “aiuti Covid 2021” vi sarà il finanziamento del Piano politiche del lavoro. Questa è la strada con la quale affronteremo il discorso occupazione. Oggi non pensiamo più a una misura precisa, vi è piuttosto la volontà di intervenire tenendo a mente la necessità di spendere al meglio le risorse, per far sì che non si tratti più di misure di breve gittata, dobbiamo guardare un po’ più distante. Metteremo a disposizione risorse importanti, per fare in modo che abbiano conseguenze durature sull’occupazione.
Intanto dai dati che abbiamo a disposizione emerge che nei primi 4 mesi i flussi di avviamento al lavoro non sono lontani dai numeri dello stesso periodo dell’anno scorso. Alcune iniziative bisogna avere il coraggio di farle, - ha concluso Luigi Bertschy - altrimenti parliamo del nulla».