È mancato Carlo Bianchi, imprenditore che amava la famiglia e il calcio

È mancato Carlo Bianchi, imprenditore che amava la famiglia e il calcio
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Il calcio è stata la passione della vita di Carlo Bianchi, “Ciani” per gli amici e i parenti, tanto che ancora negli ultimi anni guardava in televisione tutte le partite e leggeva attentamente i giornali sportivi con i resoconti di ciò che era accaduto negli stadi. Un amore, quello per il pallone, retaggio della sua militanza nell’Aosta Calcio ma ancora prima nelle fila della squadra giovanile del grande Torino, la cui memoria era tragicamente destinata a essere consegnata alla storia dalla sciagura aerea di Superga avvenuta il 4 maggio del 1949. A quell’epoca Carlo Bianchi, che era nato il 26 febbraio 1931 ad Aosta - secondogenito di 3 figli: le sue sorelle sono Lisetta, più grande di 1 anno, e Anita, più giovane di 7, entrambe viventi -, aveva 18 anni e si era già fidanzato con quella che sarebbe diventata la compagna di un’intera esistenza: Giuliana Camandona, sposata il 3 ottobre del 1953. Un matrimonio felice da cui nacquero il 6 settembre 1954 Vittorio, dipendente regionale in pensione, il 22 gennaio 1958 Eva, titolare della rinomata profumeria Jolies Choses all’incrocio tra via De Tillier e via Croce di Città, e il 3 aprile 1971 Vincent, ispettore della Polizia Stradale in servizio alla Questura di Aosta. Al giuramento di quel “sì” pronunciato sull’altare, Carlo e Giuliana non vennero mai meno e affrontarono assieme, con amore e coraggio, tutto ciò che il futuro avrebbe riservato loro, nella buona come nella cattiva sorte. Infatti, Carlo Bianchi, dopo essersi diplomato geometra, aveva proseguito l’attività imprenditoriale di vendita di laterizi avviata dalla sua famiglia (prima dal nonno Carlo e poi dal padre Vincenzo) che aveva sede di fronte all’asilo di San Giuseppe, lungo la Mère des rives, in via Abbé Chanoux, con il lungo magazzino poi abbattuto e al cui posto si trovano gli uffici dell’Assessorato comunale alle Politiche sociali. Un’attività commerciale che conduceva in maniera brillante che però fu improvvisamente costretto a interrompere quando venne colto da un ictus a soli 45 anni. Per questo motivo sua moglie aprì in corso Saint-Martin-de-Corléans, di fronte all’Ospedale regionale, la profumeria che ora si trova in via De Tillier ed è gestita dalla secondogenita Eva. Negli anni, comunque, Carlo Bianchi grazie alla sua forte fibra si era completamente ristabilito, tanto che era lui ad occuparsi della contabilità e degli adempimenti burocratici del negozio. I suoi figli lo ricordano come un padre amorevole, sempre presente senza mai essere invadente. Se ne è andato in punta di piedi all’età di 91 anni domenica scorsa, 28 agosto, all’Ospedale Beauregard, dove era ricoverato a causa dell’aggravarsi delle sue condizioni di salute. I funerali sono stati celebrati lunedì 29 nella chiesa di Santo Stefano e in tanti si sono stretti affettuosamente accanto ai suoi cari, ricordando un uomo onesto, mite e altruista, stimato da tutti, che ha dedicato la sua vita alla famiglia, al lavoro e allo sport.

Una foto recente di Carlo Bianchi e Giuliana Camandona e sotto, nel giorno del loro matrimonio, il 3 ottobre del 1953

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