Manca uva: la Cave Mont Blanc rinuncia alla produzione del Chaudelune 2024

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Il Chaudelune 2024 non arriverà sul mercato. La Cave Mont Blanc de Morgex et La Salle ha difatti rinunciato alla produzione dell’apprezzato passito, vendemmiato durante le ore notturne da grappoli congelati nel tardo autunno. «Abbiamo preso questa decisione - spiega Nicolas Bovard, presidente della cooperativa vinicola - a causa della limitata disponibilità di uva: le piogge, le variazioni termiche della scorsa primavera e la peronospora, la malattia che ha colpito le nostre viti in estate, hanno compromesso la quantità di grappoli raccolti, riducendola del 25 per cento rispetto al 2023, così da costringerci ad abbandonare, almeno per quest'anno, la vinificazione del Chaudelune.»

La produzione di questo particolare vino è estremamente complessa e difficilmente programmabile. Gli acini d’uva devono disidratarsi lentamente a causa del gelo notturno, situazione che negli ultimi anni si è verificata con sempre minor frequenza nel mese di novembre. Poi la vendemmia veniva eseguita rapidamente entro la prima metà di dicembre e in orario notturno per non alterare gli acini ancora ghiacciati.

«Nel 2000, anno di esordio del Chaudelune, le bottiglie da 50 cl ottenute erano 8.000 ma successivamente - evidenzia Nicolas Bovard - la produzione ha risentito sempre più del riscaldamento globale che ha comportato una riduzione della resa. Nel 2022 abbiamo introdotto sul mercato 1.000 bottiglie di Chaudelune e 1.200 nel 2023, grazie a una situazione più favorevole. Vedremo cosa succederà nel 2025.»

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