Mamma fa la torta nella casa di cristallo

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Indovina chi non è solo il nome di un gioco da tavola degli anni Ottanta, da oggi è anche il titolo di un’importante iniziativa sulle discriminazioni sul lavoro.

Molestie o ricatti di natura sessuale purtroppo non sembrano ancora superati, dal famoso soffitto di cristallo, metafora usata per la prima volta dal Wall Street Journal nel 1986 per definire una scalata ai vertici apparentemente possibile, ma in realtà ostacolata, delle donne.

I passi in avanti fatti dalle donne in carriera di tutto il mondo non sono sufficienti a portarle alla stregua degli uomini. Le retribuzioni in Italia per una manager o una dirigente sono ancora inferiori al corrispondente maschile, perché anche se possono avere parità di salario minimo, l’accesso ai benefit o agli straordinari è più difficoltoso per le donne; per non parlare poi della difficoltà sociale del dovere conciliare figli, famiglia e lavoro insieme. Ancora oggi infatti, la crescita dei figli, soprattutto piccoli, in Italia è spesso demandata alle donne per una questione culturale in lentissima evoluzione.

In Valle d’Aosta è nata una campagna che ha lo scopo di occuparsi di questo delicato tema sociale: retribuzione, molestie, famiglia. Katya Foletto, consigliera di parità della Valle d’Aosta spiega come mai ancora oggi, nel 2023, questa questione resta attuale: “Le molestie sul lavoro sono purtroppo una delle tante piaghe che affliggono le persone, in particolar modo le donne che si ritrovano sovente in situazioni nelle quali la denuncia è doppiamente difficile. Infatti dai dati Istat quando una donna subisce una molestia o un ricatto sessuale, nel 80,9 per cento dei casi non ne parla con nessuno sul posto di lavoro, un dato in linea con quello rilevato nel 2008-2009 quando questa percentuale era dell’81,7. Si tratta di un fenomeno sommerso che è fondamentale fare emergere anche attraverso delle campagne di informazione e sensibilizzazione”. Un tema che, come è ovvio, non riguarda solo le donne, in una società evoluta devono essere uomini e donne assieme a farsi carico di una crescita culturale, ad educare i figli a cambiare i propri sistemi di vita.

Finché vivremo in un paese in cui i libri di scuola dei bimbi raccontano “la mamma fa la torta, papà torna dal lavoro”, non avremo risolto il problema.

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