Maltrattamenti in famiglia, agli arresti domiciliari con il braccialetto elettronico
Il giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Aosta Davide Paladino ha convalidato l'arresto in flagranza differita per maltrattamenti in famiglia scattato nei giorni scorsi nei confronti di un uomo di 42 anni residente in Valle d'Aosta. Accolta la tesi della Procura, secondo cui una registrazione sonora di minacce e insulti alla compagna, insieme alla denuncia, consente l'arresto differito, misura precautelare prevista a tutela delle vittime dei reati da “codice rosso”. A fronte della custodia cautelare in carcere chiesta dal pm Giovanni Roteglia, il giudice ha disposto gli arresti domiciliari con braccialetto elettronico in Campania, regione d'origine del quarantaduenne. «A Salerno queste cose non le scordiamo, prima o poi ti faccio apparire sul giornale»: nella notte tra sabato 26 e domenica 27 ottobre, durante l'ennesimo episodio di maltrattamenti, la sua compagna aveva iniziato a registrare le minacce che lui le stava rivolgendo. Sentita in caserma dopo l'arrivo dei carabinieri, aveva ricostruito gli episodi degli ultimi mesi fornendo anche la registrazione audio dell'ultima minaccia. In questo modo era potuto scattare l'arresto in flagranza differita per maltrattamenti, dopo quello già eseguito per resistenza a pubblico ufficiale. Nel marzo scorso il quarantaduenne era stato arrestato una prima volta, dopo aver minacciato di morte la convivente davanti ai carabinieri della Compagnia di Aosta, intervenuti dopo che aveva iniziato a picchiarla.