Madre Rosetta Marchese, aperta l’inchiesta nell’ambito della causa di beatificazione

Alle 12 di ieri, venerdì 30 aprile, al Vicariato di Roma si è aperta l'inchiesta diocesana di madre Rosetta Marchese (1922-1984), settima Superiora Generale dell’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice. Con questo atto si è aperta ufficialmente la raccolta «delle prove testificali e documentali sulla vita, le virtù eroiche, la fama di santità e la fama di segni» per la sua causa di beatificazione. Nata il 20 ottobre 1922 ad Aosta, Rosetta Marchese è la primogenita di Giovanni Marchese e Giovanna Stuardi, che hanno avuto in seguito altre due figlie: Anna, a sua volta divenuta suora, e Maria Luisa. Fin dall’infanzia le tre sorelle ricevono un’educazione cristiana, coerentemente con la salda fede dei genitori. Sarà soprattutto il padre - che oltre a portare avanti incarichi di responsabilità alla Nazionale Cogne è stato una delle figure eminenti dell’Azione Cattolica valdostana, presidente diocesano, e fondatore delle Acli valdostane - a incidere fortemente sulla formazione di Rosetta Marchese (foto).

Ieri, venerdì 30, con i membri del Tribunale diocesano, sono intervenuti alla Sessione don Pierluigi Cameroni salesiano di Don Bosco e postulatore generale della Famiglia Salesiana, la Madre Generale dell’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice suor Yvonne Reungoat, due Consigliere generali e la vice Postulatrice suor Francesca Caggiano.

Dopo la lettura del verbale della sessione d’apertura dell’Inchiesta diocesana con i relativi giuramenti del Delegato episcopale, del Promotore di giustizia, dei Notai, del Postulatore e della Vice postulatrice, è stato proposto il discorso sulla vita della Serva di Dio, i tratti caratteristici e la fama di santità.

Quindi il saluto della Madre Generale delle Figlie di Maria Ausiliatrice suor Yvonne Reungoat e la Preghiera per la Beatificazione della Serva di Dio.

Nel rispetto delle norme Covid non è stata consentita una partecipazione in presenza; l’evento è stato trasmesso in diretta streaming.

«Si può dire che sia stato il primo direttore spirituale delle figlie» si legge nella biografia di madre Rosetta Marchese redatta dall’Istituto Figlie di Maria Ausiliatrice (FMA) di Torino. «Ogni sera infatti faceva con loro l’esame di coscienza, e ogni mattina lui stesso le accompagnava alla Messa, accostandosi quotidianamente alla Comunione». A Rosetta Marchese piace studiare e dedicarsi alla vita dell’oratorio di via San Giocondo (dal 1928 al 1938) ad Aosta, un ambiente tutto salesiano, che presto farà sbocciare in lei la vocazione. Frequenta la scuola materna e le tre prime classi elementari presso l’Istituto Figlie di Maria Ausiliatrice di Aosta. Non essendoci le altre due classi elementari per mancanza di locali, si iscrive alla quarta e alla quinta alla scuola statale, dove continua le classi complementari e il ginnasio.

Emette la prima professione nell’Istituto nelle Figlie di Maria Ausiliatrice a Torino il 5 agosto 1941. Prima a Torino e poi a Vercelli studia per conseguire il diploma di maestra. Nel 1947 si laurea in Lettere all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Dal 1947 al 1958 è Insegnante a Torino nella Casa Missionaria “Madre Mazzarello”. Dal 1959 al 1961 è Direttrice a Caltagirone e dal 1961 al 1965 a Roma in via Dalmazia. Nel 1965 le affidano la guida della grande Ispettoria Romana «Santa Cecilia». Dal 1971 al 1973 è Direttrice a Lecco Olate e poi Ispettrice nell’Ispettoria «Maria Immacolata» di Milano.

Nel 1975, durante il Capitolo Generale XVI, è eletta Consigliera Visitatrice e nel successivo Capitolo Generale del 1981 Superiora Generale.

L’8 marzo 1984, dopo una lunga malattia, madre Rosetta Marchese muore e nel luglio del 2019 si apre la causa di beatificazione.

Il 13 gennaio 2021, la Congregazione per le Cause dei Santi ha comunicato al Cardinale Vicario della Diocesi di Roma, Angelo De Donatis, il nullaosta da parte della Santa Sede all’apertura della causa di beatificazione e canonizzazione.