Lutto per la scomparsa di due storici sindacalisti Addio a Rita Maltagliati e Cleto Luciano Cossavella

Lutto per la scomparsa di due storici sindacalisti Addio a Rita Maltagliati e Cleto Luciano Cossavella
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A un giorno di distanza l’uno dall’altro, due lutti hanno colpito il mondo del sindacato nel Canavese, colpendo in particolare Borgofranco d’Ivrea, che ha registrato la scomparsa di Rita Maltagliati della Uil e di Cleto Luciano Cossavella della Fiom, entrambi storici sindacalisti originari del paese canavesano, avvenuta rispettivamente gli scorsi martedì 15 e mercoledì 16 novembre.

Rita Maltagliati, nata nel 1962, moglie del borgofranchese Leo Mussetti, senza figli, si occupava di pratiche pensionistiche, con 25 anni di attività all’Olivetti, ed era molto nota, anche se problemi di salute l’avevano costretta alla cessazione dell’attività in sindacato. «Tutti la ricordiamo come una persona gentile, estremamente disponibile e sempre pronta ad aiutare il prossimo» commenta il sindaco Fausto Francisca.

Alla triste notizia della scomparsa della sessantenne, che lascia il marito e la sorella Anna, ha fatto eco il secondo evento luttuoso, che ha colpito Cleto Luciano Cossavella, classe 1942, borgofranchese doc, come ricorda ancora Fausto Francisca: «Era molto legato a Borgofranco e particolarmente affezionato alle tradizioni del territorio, in particolare quella del Carnevale, facendo parte dei giovani tiratori di arance dell’Associazione Aranceri della Morte di Ivrea. Lui e Rita Maltagliati, per quanto caratterizzati da percorsi differenti, lasciano un vuoto profondo nel nostro paese». Cossavella lascia la moglie Catherine Mallet, il figlio Frederick, il fratello Aldo e la sorella Rina. Già all’età di 14 anni era entrato nella scuola aziendale per la formazione dei meccanici dell’Olivetti, con qualifica di operaio attrezzista, formandosi presto alla cultura politica e sindacale, trovandosi tra i fondatori del giornale “La lotta di classe”, che promulgava le posizioni più radicali della Cgil e dei partiti di sinistra. Fortemente attaccato al comunismo cinese, a lui si devono importanti prese di posizione inerenti le condizioni di lavoro degli operai, gli aumenti salariali uguali per tutti, l’accorpamento delle qualifiche e il passaggio da 45 a 40 ore di lavoro settimanali. Fu membro dell’Esecutivo del Consiglio di Fabbrica della Ico, poi dirigente sindacale della Fiom di Ivrea e successivamente della Cgil del Canavese, infine tra le personalità intervistate da Francesco Novara, Renato Pozzi e Roberta Garruccio per il libro “Uomini e lavoro alla Olivetti”.

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