Lutto in tutta la Valle per la scomparsa di Corrado “Poldo” Reggiani

Corrado Reggiani, conosciuto da tutti come “Poldo”, aveva aperto il suo primo locale nel 1985, a soli 22 anni: era diventato subito un luogo di ritrovo per tanti ragazzi dell’epoca. Era una birreria e si trovava nei pressi della Funicolare; oltre alla birra e agli immancabili panini, il divertimento e il buonumore erano assicurati. “Poldo” se ne è andato all’improvviso, a soli 60 anni, la mattina della vigilia di Natale, martedì 24 dicembre scorso. E’ stato stroncato nella sua abitazione di Châtillon, in via Circonvallazione, da un malore improvviso, anche se non stava bene già da qualche tempo. Tante le persone, amici, conoscenti e anche rappresentanti dell’Amministrazione comunale che martedì 26 dicembre nella camera ardente del cimitero di Châtillon si sono stretti alla figlia Matilde, di soli 24 anni (e alla sua mamma Katia Gagliardini) per un saluto o una parola di conforto. La ragazza lavora al bar Funicolare. Di carattere allegro e molto estroverso, Corrado Reggiani, dopo la prima esperienza nella birreria, per la quale si è fatto conoscere da tutto il paese, aveva proseguito la sua esperienza imprenditoriale con “La Caverna di Poldo”, un ristorante a Salirod, villaggio sulla collina della Riviera delle Alpi, che era soprattutto una griglieria: amante della cucina, Poldo era infatti conosciuto perché preparava la carne in modo speciale. Negli anni successivi, l’imprenditore aveva poi rilevato e rilanciato un locale nel centro del paese, punto di riferimento anche per persone che venivano da fuori, un ristorante pizzeria che si chiamava nuovamente Poldo, come il celebre personaggio dei fumetti, amico di Braccio di Ferro. Sempre gioviale, altruista, sapeva creare un ambiente allegro ed era amico di tutti, donando sempre un sorriso o una parola scherzosa. Se poteva, dava una mano a chi ne aveva bisogno. Era conosciuto non solo in media Valle, ma in tutta la regione. Per un periodo era stato anche amministratore comunale e aveva gestito la piscina di Saint-Vincent dal 2017 fino allo scorso anno; di recente aveva condotto anche un’attività nell’area dell’ex tiro a volo di Châtillon.