Lupo, approvata all’unanimità la nuova legge “Abbattimenti solo se non ci sono alternative”

Lupo, approvata all’unanimità la nuova legge “Abbattimenti solo se non ci sono alternative”
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All’unanimità, il Consiglio regionale ha approvato giovedì scorso, 13 maggio, il testo di legge sulle misure di prevenzione e di intervento concernenti la specie lupo, ai sensi dell’articolo 16 della direttiva europea del 1992, relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatica. Un testo nato dal coordinamento fra un disegno di legge della Giunta regionale e una proposta di legge dei gruppi consiliari Lega VdA e Pour l’Autonomie.

Il documento approvato in aula si compone di tre articoli e pone in capo al Presidente della Regione gli eventuali abbattimenti di esemplari monitorati della specie lupo «a condizione che non esistano altre soluzioni valide e che non pregiudichino il mantenimento della popolazione della specie nella sua area di ripartizione naturale».

Un abbattimento potrà, però, essere messo in pratica solo previo parere favorevole dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) che potrà autorizzare il prelievo, la cattura e l'eventuale abbattimento di esemplari monitorati.

Il testo prevede anche la disciplina delle attività di formazione e le campagne informative, in collaborazione con il Parco Nazionale Gran Paradiso e il Parco Naturale Mont Avic.

«Sin da subito - ha spiegato in aula Albert Chatrian - la volontà della Commissione, nel rispetto dei limiti previsti dalla normativa europea e statale a salvaguardia del lupo, è stata quella di pervenire a un testo che garantisse la conservazione della specie lupo compatibile con le attività di allevamento e agricole che in alcune circostanze sono state minacciate e anche lese dagli attacchi del predatore, incrementando così la paura e l'ostilità verso il lupo. Un testo che rappresenta un ulteriore strumento per consentire la convivenza del predatore con le attività legate all'allevamento, all'agricoltura e all'escursionismo che concorrono a rendere la Valle un territorio curato e turisticamente attrattivo».

«Questo testo, condiviso tra i vari gruppi consiliari e sintesi della nostra proposta e del disegno di legge della Giunta, - ha precisato il consigliere Augusto Rollandin - non deve essere interpretato come una caccia al lupo, ma come una giusta difesa delle persone e degli animali presi d'assalto dal lupo, anche in pascoli vicino ai villaggi e negli alpeggi. La collaborazione fra Corpo forestale e i proprietari di pecore, capre e giovani vitelli deve poter evitare che ci siano degli assalti del lupo agli animali, soprattutto nel periodo della monticazione».

Dino Planaz della Lega VdA ha posto l’accento sul fatto che «la nostra regione era stata abituata a non convivere con la presenza di questo predatore, tutelato da una normativa europea a causa del rischio di estinzione. Oggi, però, queste previsioni sono superate, tanto che il lupo sta cacciando animali di più facile cattura e si avvicina alle case. Per gli allevatori non è mai piacevole dover abbattere i propri animali a seguito degli assalti dei lupi».

«Questa legge rappresenta una tappa importante con l’obiettivo di favorire la coesistenza del lupo con l’allevamento. - ha rimarcato l’assessore all’Agricoltura e Risorse naturali Davide Sapinet - Questa legge è un ulteriore tassello verso il percorso di tutela e supporto dell'allevamento. Da quando abbiamo avvistato il lupo in contesti urbani, c'è stato un cambio di mentalità nei confronti del lupo: non è più solo un problema degli allevatori, ma di tutti».

Alessio Nicoletta ed Elio Gasco, rispettivamente presidente e direttore di Coldiretti Valle d’Aosta, soddisfatti per “l’accordo bipartisan” e l’unanimità dimostrata nei confronti dell’approvazione del disegno di legge sul lupo parlano di «segno tangibile di come la problematica di convivenza tra il lupo e le attività di allevamento e agricole, a volte minacciate e lese dagli attacchi del predatore, su cui la nostra associazione si spende da tempo, non sia più solo appannaggio del mondo agricolo, ma una priorità a difesa del sistema montagna nel suo complesso».

Non è, invece, d’accordo Adu VdA: «Questa legge “anti lupo” è solo propaganda ed è completamente inutile. - si legge in una nota - È una normativa inapplicabile fino a quando non sarà adottato e attuato il piano nazionale di gestione del lupo, ma che servirà, secondo gli auspici dei promotori (lupi a due zampe), a distogliere l’attenzione del “milieu rural” dai veri problemi del settore: burocrazia, clientele, mancanza di programmazione e di tutela dei piccoli e medi produttori».

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