Lupi «confidenti» pure nella Valdigne Cervo sbranato in un parcheggio
E’ diventato virale il video, della durata di poco più di un minuto, nel quale si vedono 3 lupi che attaccano la carcassa di un cervo, in un parcheggio. Un’azione che si vede distintamente, ripresa dall’abitacolo di un’automobile parcheggiata a pochi metri di distanza dalla scena. Il parcheggio è a Pré-Saint-Didier, dovrebbe essere quello in località Chenoz. Insomma, dopo la denuncia dei «lupi confidenti» a Gignod, è emergenza anche nella Valdigne, dove i predatori vengono avvistati ormai troppo vicini alle case.
«Le apparizioni dei lupi nei nostri centri abitati sono sempre più frequenti, documentate dalle telecamere di sicurezza delle abitazioni o da video amatoriali. - riferisce Alessandra Uva, sindaco di Pré-Saint-Didier - Un dato di fatto è che ormai il lupo è diventato troppo confidente. Il timore è che le incursioni nei nostri villaggi, sempre più frequenti, rischiano di condizionare la vita dei nostri abitanti. Siamo alle prese con un fenomeno - conclude Alessandra Uva - che va certamente gestito evitando che possa degenerare. Bisogna tutelare il lupo ma anche e soprattutto i nostri concittadini e il nostro bestiame».
E basta scorrere il profilo Facebook «Courmayeur nel bene e nel male» per scoprire che anche ai piedi del Monte Bianco gli avvistamenti sono ormai all’ordine del giorno. Per il sindaco Roberto Rota però non vi è una particolare situazione di allarme: «Che in Valdigne ci sia un branco di 7 lupi ormai è risaputo. Si spostano tra i Comuni di Courmayeur in particolare verso la zona dello Chétif, Pré-Saint-Didier e La Salle. Per il momento - afferma il Sindaco di Courmayeur - non sono segnalate situazioni di pericolo e di attacco verso l'uomo anche se va registrato che in passato hanno sterminato dei gruppi di caprioli e di pecore. Con il Corpo Forestale della Valle d'Aosta teniamo il tutto sotto costante monitoraggio».
Il Consiglio Valle è tornato nuovamente ad affrontare la questione della presenza dei lupi sul territorio regionale con un'interpellanza presentata dalla Lega Vallée d'Aoste mercoledì scorso, 20 marzo. «I dati dell'Ufficio regionale Flora e Fauna dicono che il numero dei lupi sul nostro territorio è aumentato e gli esemplari sono in grande espansione: è cresciuto il numero di branchi che è salito a 10 e il numero minimo si attesta a 70 esemplari. - ha affermato il consigliere Christian Ganis - In questi ultimi giorni giungono sempre più frequenti segnalazioni come ad esempio quelle dei 2 esemplari che si aggirano nei giardini a Gignod, costringendo gli abitanti a una sorta di coprifuoco. Il censimento di questa specie avviene con vari sistemi, tra cui il campionamento a distanza con visori termici notturni che si è rivelato molto accurato e preciso».
«A Gignod sono stati segnalati 2 lupi nel villaggio di Buthier e il Corpo forestale ha provveduto a intensificare i controlli, ad installare delle fototrappole e a informare la popolazione per tenere il giusto comportamento verso la fauna selvatica. - ha risposto l’assessore alle Risorse naturali Marco Carrel - A partire dal 2017 il monitoraggio del lupo nella nostra regione è effettuato annualmente proprio per conoscere la consistenza numerica e il posizionamento della specie sul territorio. In occasione della raccolta nazionale di Ispra, ogni Regione ha inviato i propri dati di rilevamento e nel 2023 l’Istituto ha comunicato la necessità di effettuare un nuovo monitoraggio nella stagione invernale 2023-2024 che è attualmente in corso. Il “distance sampling” è una tecnica comunemente usata per indicare un insieme di metodologie di campionamento affini tra loro per tipologia di raccolta dati e modalità di analisi dei risultati, ampiamente utilizzate per stimare la densità e la consistenza di popolazioni biologiche appartenenti alle più svariate specie. Per un rilevamento affidabile, questa tecnica da sola non garantisce il riconoscimento della specie, oltre una certa distanza. Il Corpo forestale regionale utilizza i visori termici notturni prevalentemente per l’attività di controllo del cinghiale mentre il monitoraggio del lupo avviene attraverso l’utilizzo di fototrappole, la raccolta di campioni biologici per l’effettuazione delle analisi genetiche e, più in generale, di segni di presenza della specie. L'Assessorato è cosciente delle criticità e sta lavorando a una nuova legge sui danni da fauna selvatica e sulle misure di prevenzione per dare maggior sostegno agli agricoltori, restando in attesa dell’iter proposto anche dalla Commissione europea per il declassamento dello status del lupo da specie “strettamente protetta” a “protetta”».
«Non sono gli indennizzi agli agricoltori a risolvere il problema del lupo. - ha chiosato Christian Ganis - La bozza del Piano faunistico riporta che nel quinquennio 2018-2022 sono stati identificati 179 esemplari di Canis lupus e sapere che la loro presenza incombe sempre di più sui villaggi e i centri abitati è un serio problema».