Lunedì 24 maggio riprenderà il processo d’Appello per un presunto giro di corruzione in Valle d’Aosta
Riprenderà lunedì prossimo, 24 maggio, giorno in cui potrebbe giungere a sentenza, il processo d’Appello a Torino su un presunto giro di corruzione in Valle d'Aosta. Venerdì scorso, 14 maggio, il sostituto procuratore generale Giancarlo Avenati Bassi aveva chiesto cinque anni per l'ex presidente della Regione Augusto Rollandin, attuale consigliere regionale di minoranza, sei anni e sei mesi per il grossista alimentare Gerardo Cuomo e sette anni per l'ex consigliere delegato del Forte di Bard Gabriele Accornero. Nel marzo 2019, in primo grado al Tribunale di Aosta, Augusto Rollandin era stato condannato per corruzione a quattro anni e sei mesi di reclusione - facendo scattare la sospensione dalla carica di consigliere regionale per 18 mesi dalla carica in base alla legge Severino -, Gerardo Cuomo a tre anni e otto mesi per corruzione e turbata libertà degli incanti e Gabriele Accornero a quattro anni, sei mesi e venti giorni per gli stessi due reati e per turbata libertà del procedimento di scelta del contraente. La Procura ha fatto ricorso contro la loro assoluzione dal reato di associazione a delinquere. Nel 2013, secondo l'accusa, Augusto Rollandin da presidente della Regione aveva esercitato pressioni finalizzate al trasferimento della Deval da un capannone di Autoporto spa, dove poi si era insediato il Caseificio valdostano di Gerardo Cuomo. In cambio - secondo la Procura - Augusto Rollandin aveva ottenuto sostegno elettorale, la possibilità di tenere un comizio politico nell'azienda dell'imprenditore e un cambio gomme. Nell'aprile 2018 il Gip aveva negato l'arresto di Augusto Rollandin mentre nell'autunno 2017 Gerardo Cuomo e Gabriele Accornero erano finiti per quarantacinque giorni ai domiciliari. Gli altri due principali capitoli dell'inchiesta riguardano la gara vinta dall'azienda di Gerardo Cuomo, il Caseificio Valdostano di Pollein, per le forniture da 68mila euro al 4K Alpine endurance trail, gara di corsa in montagna di cui era direttore Gabriele Accornero, e l'affidamento per 120mila euro di opere del Forte di Bard. Sono imputati anche Simone D'Anello, 33 anni, libero professionista di Aosta, Salvatore d'Anello, 47 anni, artigiano edile aostano, e Davide Bochet, 53 anni, imprenditore di Saint-Pierre. Il sostituto procuratore generale Giancarlo Avenati Bassi ha chiesto la conferma della sentenza di primo grado per Simone D'Anello - due anni, otto mesi e venti giorni di reclusione, corruzione e turbata libertà del procedimento di scelta del contraente -, Salvatore d'Anello - cinque mesi e dieci giorni, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente - e Davide Bochet, cinque mesi e dieci giorni, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente