Lunedì 20 marzo la parrocchia di Maria Immacolata ad Aosta ha celebrato la festa di san Giuseppe

Lunedì 20 marzo la parrocchia di Maria Immacolata ad Aosta ha celebrato la festa di san Giuseppe
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Lunedì scorso, 20 marzo, la parrocchia di Maria Immacolata ad Aosta ha celebrato la festa di san Giuseppe, non avendolo potuto fare nella quarta domenica di Quaresima. E non si è svolto l’incontro di preghiera che il 19 marzo si tiene alla cappella edificata dagli operai della Cogne nel 1945 per ringraziare san Giuseppe dall’aver protetto il quartiere operaio nella Seconda guerra mondiale. Alle 17.30, prima della Messa celebrata da padre Marcello Sgarbossa, si è recitato il rosario che contemplava i misteri gaudiosi. L’assemblea ha animato la liturgia, mentre l’altare di san Giuseppe era ornato con gerbere, tulipani, girasoli, anemoni e gigli, i fiori che raffigurano la purezza del custode di Gesù e Maria. Il celebrante nell’omelia ha detto: «Talvolta si sentono mamme che dicono: ”Mia figlia dopo due anni si è separata, oppure mia figlia ha abortito. Cosa devo fare?”. Nella Bibbia di san Giuseppe non è riportata neppure una parola, ma di lui si dice che era giusto e la parola giusto nella Bibbia significa uomo di Dio. Si dice anche che quando scoprì Maria incinta intervenne in sogno un angelo a dirgli: ”Non temere, Giuseppe, di prendere con te Maria perché il figlio che nascerà da lei è opera dello Spirito Santo”. Ecco, quando san Giuseppe si trovò in quella situazione o dovette andare in Egitto per sfuggire alla malvagità di Erode venne salvato dalle ispirazioni di Dio. La stessa cosa avviene per noi quando in gravi situazioni dobbiamo prendere decisioni importanti. E ricordo che quando ero ragazzo le vecchiette nel quinto mistero gaudioso dicevano ”si contempla lo smarrimento di Gesù nel tempio”. Ma quale smarrimento! Gesù non si è smarrito, sono i suoi angosciati genitori che non hanno capito la forte risposta del figlio ”Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?”».

Le intenzioni di preghiera sono state per la Chiesa, il Papa e i vescovi, i responsabili dei popoli, i senza lavoro, i defunti. La benedizione e il canto Je te salue hanno concluso la celebrazione eucaristica in onore di san Giuseppe.

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