Ludopatia, il Sindaco di Saint-Vincent chiarisce: “Mai espresso perplessità alle misure di contrasto”
«Il mio voto di astensione all’assemblea del Consiglio permanente degli enti locali di lunedì scorso, 22 marzo, non ha niente a che fare con una mia supposta opposizione di principio alle misure di contrasto a quella che è una vera e propria “malattia sociale”, tra le più pericolose e le più diffuse in tutta la regione». Lo precisa il sindaco di Saint-Vincent Francesco Favre dopo le perplessità seguite alla votazione relativa al disegno di legge regionale numero 13 “Legge di manutenzione dell'ordinamento regionale per l'anno 2021”, il cosiddetto "omnibus", che disciplina diverse esigenze di manutenzione normativa della legislazione regionale e contiene modifiche, integrazioni, proroghe di termini o abrogazioni puntuali.
Durante la seduta, il responsabile politico Alex Micheletto ha evidenziato i temi di maggiore interesse per gli enti locali presenti nell'articolato. Fra di essi, l’articolo 16, recante “Disposizioni in materia di prevenzione del vizio del gioco d’azzardo e contrasto alla dipendenza dallo stesso. Modificazione alla legge regionale 15 giugno 2015, numero 14”. «Nella consapevolezza di un eventuale emendamento che stralci questo articolo dall’esame del prossimo Consiglio regionale - ha sottolineato Micheletto - è comunque importante una riflessione allargata a tutti i Sindaci, vista la delicatezza del tema».
In particolare, la disposizione prevedeva la modifica (poi in realtà già stralciata dal presidente della Regione Erik Lavevaz) del comma 1 dell’articolo 4 della legge regionale in materia di ludopatia, eliminando dai cosiddetti “luoghi sensibili” (a distanza di 500 metri dai quali non possono essere aperti sale giochi e spazi per il gioco) gli sportelli bancomat e specifica che, per ulteriori strutture sensibili (culturali, ricreative o sportive, residenziali o semiresidenziali operanti in ambito sanitario o socio-assistenziale, strutture ricettive per categorie protette), il divieto vale solo qualora si tratti di strutture pubbliche.
«Tale modifica normativa, oltre ad individuare una distinzione tra strutture pubbliche e private, porterebbe a modificare nuovamente, per la sesta volta negli ultimi due anni e mezzo, le disposizioni in materia di ludopatia, creando ulteriori incombenze per i Comuni. - si legge in una nota del Cpel - Le Amministrazioni infatti si troverebbero a dover nuovamente approvare i regolamenti comunali, a correggere i punti sensibili individuati sull’apposita mappa regionale e a modificare l’elenco dei luoghi sensibili approvato a seguito delle precedenti modifiche normative. In merito all’opportunità di mettere nuovamente mano, in senso di maggior permissività, a una legge che ha visto nel tempo i Comuni in prima linea nella sua definizione, su proposta del sindaco di Nus Camillo Rosset, è stato invece condiviso di esprimere una valutazione negativa in merito a questo specifico punto. Il parere rispetto al disegno di legge “omnibus” è stato quindi favorevole, condizionato dall’accoglimento delle osservazioni fatte dall’assemblea».
«Le testate giornalistiche hanno riportato, probabilmente con enfasi eccessiva, la notizia dell’astensione del sottoscritto in merito all’espressione del parere di competenza del Cpel sul disegno di legge regionale n. 13 “Legge di manutenzione dell’ordinamento regionale per l’anno 2021”, lasciando intendere, del tutto erroneamente, una presa di posizione contraria all’articolo 16 di detta legge, in materia di contrasto alla ludopatia, da parte dell’Amministrazione comunale che rappresento. - chiarisce il sindaco di Saint-Vincent Francesco Favre - Ritengo invece corretto specificare che l’astensione ha riguardato l’intero disegno di legge, cosiddetto “omnibus”, che prevede la “manutenzione” di più di 20 leggi regionali su argomenti diversi che spaziavano dall’edilizia libera ai compensi degli amministratori regionali, dalle case mobili alla prevenzione del gioco d’azzardo. In particolare proprio la non condivisione delle limitazioni delle dimensioni delle case mobili nei campeggi, oltre alle personali perplessità circa l’opportunità di esprimere pareri coerenti e pienamente consapevoli su materie così eterogenee, hanno determinato la mia posizione di astensione e non certo una supposta opposizione di principio alle misure di contrasto alla ludopatia. Questo per chiarire un possibile equivoco interpretativo circa le posizioni dell’Amministrazione comunale di Saint-Vincent in merito al delicatissimo tema della lotta alla ludopatia».