Luciano Bonel, si è spento il piastrellista storico espositore della Festa del Lardo Si sono conclusi i lavori di restauro del campanile di Challand-St-Victor

Luciano Bonel, si è spento il piastrellista storico espositore della Festa del Lardo Si sono conclusi i lavori di restauro del campanile di Challand-St-Victor
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Era uno degli espositori storici della Festa del Lardo, a cui ha partecipato per 49 edizioni, saltando solo la prima. Luciano Bonel era però anche conosciuto come piastrellista, viticoltore, artigiano e apicoltore. Si è spento improvvisamente nel tardo pomeriggio di sabato scorso, 6 maggio, all’età di 88 anni.

Era nato il 18 gennaio del 1935 ad Arnaz, come si scriveva all’epoca, il più giovane di 4 figli, dopo le sorelle Vinza, Ada e Rita. Rimase orfano del padre Leandro quando aveva solo 7 anni così crebbe con la mamma Lucia Champurney e in paese era conosciuto come “Ciano de Cia” oppure come “il piastrellista”, per l’attività che ha esercitato per la maggior parte della sua vita. Fin da ragazzo aveva lavorato nell’edilizia ma come muratore, impiegato anche in cantieri di ristrutturazioni di edifici sacri a Saint-Pierre e alla Cattedrale di Aosta. Si specializzò poi nella posa, nella levigatura e nella lucidatura di pavimenti in marmo, graniglia e piastrelle. Negli anni ha lavorato in quasi tutte le case di Arnad - apprezzato per la competenza e la precisione - come anche in tanti altri paesi della Bassa Valle, da Donnas a Montjovet. Accanto all’attività di artigiano, aiutava la moglie Delcisa Joly, con la quale si era sposato il 26 maggio del 1961, nell’azienda agricola che si occupava di qualche mucca, alcune capre, i maiali, le patate, il mais e la vigna. Fu tra i fondatori e membro del primo direttivo della cooperativa vinicola La Kiuva e, negli anni Sessanta, fu per una legislatura consigliere comunale con il sindaco Natale Lesca. Nell’azienda agricola della moglie si produceva il miele, un’attività ora proseguita dal figlio Franco. Per 49 anni alla Festa del Lardo aveva venduto il lardo, i formaggi e, appunto, il miele. «All’inizio c’erano pochi banchetti, poi se ne sono aggiunti sempre di più. - raccontava in un’intervista realizzata da La Vallée Notizie in occasione della 50esima edizione nel 2019 - Ricordo che facevo dei piccoli formaggini che vendevo a cinquecento lire l’uno. Nel tempo le cose sono cambiate: una volta le persone alla Festa acquistavano chili di lardo, ora ne prendono un pezzettino». Fin dalla prima edizione è stato presente con il banco dell’azienda di famiglia alla Sagra del Miele di Châtillon.

Da giovane era stato pure un ottimo sportivo. Giocava a calcio nella squadra parrocchiale “Il Quadrifloglio” - era rimasta memorabile la trasferta a Roma con l’allora parroco don Donato Nouchy -, si divertiva a partecipare a gare di moto e con alcuni amici si faceva accompagnare in auto da Vittorio Deval a Breuil Cervinia, dove sciava con gli sci artigianali fatti in casa da un cugino.

Una volta in pensione, coltivò con passione l’hobby della tornitura e per alcuni anni espose anche alle Fiere di Sant’Orso di Donnas e di Aosta. Realizzava vasi, piatti, scodelle, bicchieri, candelabri e piccoli giochi per bambini come le trottole.

I suoi funerali sono stati celebrati nella chiesa parrocchiale di Arnad lunedì scorso, 8 maggio. Lascia la moglie Delcisa Joly, i figli Franco e Lorella e i nipoti Etienne e Laurent Péaquin.

Luciano Bonel aveva 88 anni

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