Lourdes, Antonia Billeci lascia il timone dell’Oftal «La soddisfazione maggiore? L'abbraccio degli ammalati»
Un triennio complicato quello trascorso alla dirigenza dell’Oftal da parte di Antonia Billeci, medico d’urgenza, che si è concluso alla fine dello scorso anno con la cena dei saluti con amici e collaboratori. Tempo di bilanci quindi, anche se il presidente uscente conferma che rimarrà ancora in seno all’associazione per prestare il suo aiuto e il o sostegno come medico e volontario.
«Non nego che quello del mio mandato sia stato un periodo molto difficile. - esordisce Antonia Billeci - Dopo pochi mesi dall'incarico di presidente dell'Oftal e dal mio primo pellegrinaggio in questa veste, siamo entrati nel periodo pandemico che ha ridotto notevolmente le attività della nostra associazione. Sicuramente, la famiglia oftaliana è stata legata in questo periodo nella preghiera, che ci ha tenuti insieme nei momenti più drammatici. Pur soffrendo la lontananza dalla mia famiglia durante i mesi del lockdown, non mi sono mai sentita sola. Mi sono sempre sentita sostenuta e coccolata. Da parte mia, ho tentato di supportare i familiari degli ammalati che si contagiavano, mantenendo rapporti telefonici con ammalati storici dell'Oftal e con i pellegrini. Nel 2020 è saltato il pellegrinaggio diocesano a Lourdes, ma nel 2021 siamo riusciti, con tutte le precauzioni ad organizzare un piccolo gruppo di ammalati, pellegrini e volontari desiderosi di tornare alla Grotta di Massabielle».
Nel corso del 2021 l’Oftal ha tentato di ripartire cercando di organizzare eventi che all'ultimo momento sono poi stati annullati. «Siamo riusciti comunque ad organizzare alcuni appuntamenti: una giornata mariana nel cortile del Seminario vescovile a fine maggio, una giornata a Donnas, la lotteria di Natale con un fugace brindisi finale per gli auguri. Tutti incontri avvenuti nel pieno rispetto delle normative anticovid. E’ stata anche riaperto la sede di via Bernard de Menthon il martedì, sempre garantendo la sicurezza. Non è stato facile anche coordinare tutto il Consiglio Direttivo. Molti degli incontri sono avvenuti in teleconferenza» dice Antonia Billeci.
Quali sono state le maggiori difficoltà incontrate in questi anni?
«Molte sono state direttamente correlate alla impossibilità degli incontri in presenza. La nostra associazione vive di incontri, di vicinanza e sostegno agli ammalati. Di supporto ai pellegrini. Tutte cose impossibili da rispettare in questi due anni di pandemia. Anche economicamente la nostra associazione, che si basa sulla generosità delle persone, ha subito delle conseguenze. Per l'impossibilità nella distribuzione delle Uova di Pasqua, l'annullamento della Fiera di Sant'Orso, dove offriamo normalmente dolci e vin brûlé in cambio di una piccola offerta da devolvere ai malati bisognosi. Anche la lotteria di Natale, non effettuata nel 2020 e portata avanti con difficoltà e sottotono nel 2021» riferisce Antonia Billeci.
E quali i motivi di maggiore soddisfazione?
«Il più grande è stato l'abbraccio degli ammalati. Ho veramente avvertito il loro affetto, hanno dato un senso al mio lavoro, che come medico d'urgenza mi impedisce spesso di dedicare più tempo ai miei pazienti, di mettere in atto l'aspetto emozionale del mio lavoro, di fare percepire la partecipazione alla loro sofferenza. Qualcosa di più materiale, invece, il dono ricevuto all'Oftal Aosta di un defibrillatore e di un elettrocardiografo portatile da parte della Fondazione CRT. Due strumenti medici indispensabili che ci aiutano a muoverci con maggiore sicurezza nei nostri spostamenti» dice Antonia Billeci.
Si potrà ancora andare a Lourdes e come?
«Sì, credo di sì. Spero di sì. Presumo che questo sia l'ultimo colpo di coda di questo mostro che ci sta sfiancando. La prossima estate, grazie alla stagione calda e al numero sempre maggiore di persone vaccinate, l'infezione da Covid-19 farà meno paura. Con tutte le precauzioni e le raccomandazioni ministeriali, si potrà pensare di ritornare a Lourdes, forse ancora per quest'anno con un numero contenuto di partecipanti», afferma il presidente uscente.
Nella famiglia oftaliana naturalmente serve sempre l’aiuto dei volontari.
«Abbiamo bisogno di braccia e cuori, di mani e menti. - dice Antonia Billeci - Il Consiglio Direttivo che ho presieduto mi ha sorpresa per la disponibilità, per l'impegno, per la cura e la conoscenza dei nostri ammalati e pellegrini. Ho imparato molto da loro. Ho guardato commossa durante i pellegrinaggi la totale dedizione dei volontari».
Nelle prossime settimane è attesa la nomina da parte del Vescovo del nuovo presidente, mentre il rinnovo del Consiglio direttivo sarà il prossimo autunno.
«Io rimarrò comunque disponibile al servizio. Sono medico volontario dell'Oftal da molto tempo prima di essere presidente e intenzionata a proseguire in questo ruolo di medico per molti anni ancora» conclude Antonia Billeci.