«Locali e alberghi penalizzati, accelerare l’abolizione delle misure anti-pandemia»

«Locali e alberghi penalizzati, accelerare l’abolizione delle misure anti-pandemia»
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La Valle d’Aosta ha celebrato ieri, venerdì 18 marzo, la Giornata nazionale in memoria delle vittime dell’epidemia di Coronavirus, istituita con legge lo scorso anno. Issate le bandiere a mezz’asta, è stato osservato un minuto di silenzio. «Per poter guardare al futuro con più speranza, lasciandoci alle spalle l’incubo della pandemia, dobbiamo coltivare la memoria. - dichiarano il presidente della Regione Erik Lavevaz e l’assessore alla Sanità, Salute e Politiche sociali Roberto Barmasse - Sembra un paradosso, ma non lo è: non dobbiamo dimenticare la sofferenza che il Covid ha generato nelle nostre famiglie; non dobbiamo dimenticare le tante vittime, 522 solo in Valle d’Aosta, né distogliere l’attenzione verso tutti coloro che hanno combattuto la battaglia contro il virus. Il miglior modo per ricordare chi ha perso la vita a causa della pandemia, semplici cittadini e professionisti della salute, è dunque quello di investire al meglio nel servizio sanitario, attraverso interventi in grado di mettere al centro il cittadino e la sanità territoriale, affinché il sacrificio di centinaia di persone non possa risultare vano».

Sempre ieri, venerdì, alle 15, si è tenuta la cerimonia organizzata dal Comune di Aosta e dall'Azienda dei pubblici servizi al cimitero. In tale occasione è stata scoperta una stele alta oltre 2 metri e con una base di un metro, realizzata dalla ditta Pardini di Saint-Marcel in collaborazione con lo staff Aps, dedicata a chi ha perso la vita a causa del Covid-19 posizionata nei pressi dell’inizio del viale principale del livello inferiore del complesso cimiteriale che è stato intitolato alle vittime della pandemia. Inoltre, quale omaggio al loro ricordo, è stata data lettura dei nomi delle 151 persone decedute per diverse cause durante i primi mesi della pandemia di Covid-19 che non hanno potuto ricevere l’ultimo saluto dai propri cari a causa delle norme imposte a tutela della sanità pubblica (a destra l’elenco stilato dal Comune). «La città 2 anni fa risuonava di lutto e non ha potuto accompagnare i suoi cari, - ha evidenziato il sindaco Gianni Nuti - lo facciamo oggi con la certezza del fatto che ogni respiro che abbiamo consumato in questa terra è per sempre». Al termine della cerimonia alcuni presenti sono rimasti delusi nel non aver sentito pronunciare il nome dei loro cari defunti. La giustificazione del Comune è che si tratta di persone che non erano residenti ad Aosta. Altri, invece, hanno criticato il fatto che la stele non sia stata benedetta.

Per quanto riguarda l’andamento della pandemia in Valle d'Aosta, nelle ultime 24 ore sono stati rilevati 62 nuovi positivi al Covid-19 a fronte di 42 guariti e 823 tamponi refertati. Gli attuali positivi salgono a 1.125, di cui 1.109 sono in isolamento domiciliare. I ricoverati all'Ospedale regionale “Umberto Parini” di Aosta sono 16, tutti nei reparti ordinari. Quindi la Terapia intensiva è ancora Covid free.

Le nuove regoleIl Consiglio dei Ministri ha approvato giovedì 17 marzo una serie di provvedimenti che porteranno al “graduale superamento” del Green Pass, atteso per domenica 1° maggio, data in cui gli italiani diranno anche addio alle mascherine al chiuso. Da venerdì 1° aprile non sarà più richiesto il Super Green pass agli over 50 per accedere sul posto di lavoro, così come anche al personale della scuola e della sicurezza. Resta, fino a fine anno, invece l’obbligo vaccinale per il personale sanitario e delle Rsa. Sui posti di lavoro ci si potrà recare anche con il Green pass base, che resterà in vigore sino a fine aprile. Il Super Green pass verrà richiesto fino a sabato 30 aprile nei servizi di ristorazione al chiuso - all’aperto l’obbligo scadrà dal 1° aprile - centri benessere, piscine, sale gioco, discoteche, congressi ed eventi sportivi al chiuso. Non sarà più richiesto, invece, il Green Pass base per il trasporto pubblico locale, mentre sarà necessario ancora fino al 30 aprile solo per i trasporti a lunga percorrenza, oltre che per le mense, i concorsi pubblici, i corsi di formazione e la partecipazione a eventi pubblici che si svolgono all’aperto. Dal 1° aprile resterà in isolamento solo chi è positivo al virus. Attualmente le quarantene da contatto erano ancora in vigore per i non vaccinati. Un provvedimento che inciderà in particolare sulle scuole, dove la percentuale di vaccinati è più bassa, nella fascia sotto i 12 anni. Dal 1° aprile andrà a casa solo chi è positivo, gli altri potranno frequentare le lezioni. Critiche sui tempi

«L’eliminazione del Green pass con la fine dello stato di emergenza non può escludere la ristorazione». A sostenerlo, commentando le misure adottate dal Governo per l’uscita dall’emergenza pandemica Covid-19, ieri, venerdì 18 marzo, è stata Confcommercio Fipe Valle d’Aosta, che ricorda in una nota come «Oltre il 40 per cento dei turisti alloggia in strutture ricettive extra alberghiere e bar e ristoranti sono servizi essenziali del soggiorno». Inoltre, secondo l’associazione di categoria, «Il controllo del certificato verde a carico degli esercenti per l’accesso ai pubblici esercizi era ed è una misura emergenziale» e, in quanto tale, «Deve essere superata nel momento in cui si conclude lo stato d’emergenza». «Imporre questo impegno per altri 30 giorni ai gestori dei locali, - aggiunge Confcommercio - in una stagione determinante per le attività turistiche quale è l’avvio della primavera e con la Pasqua alle porte, non ha più alcuna giustificazione. In altri termini un costo inutile in un periodo fortemente critico».

Conclude Graziano Dominidiato: «Lo stop da venerdì 1° aprile al Green pass per gli stranieri è un primissimo segnale, ma bisognava avere maggior coraggio dando un po’ di respiro alle nostre imprese, piegate da 2 anni di pandemia, da un aumento esorbitante dei costi dell’energia e delle materie prime alimentari e dall’assenza di flussi turistici».

Dal canto suo, il presidente dell’Associazione degli Albergatori e Imprese turistiche della Valle d’Aosta Filippo Gérard accoglie l’allentamento delle restrizioni anti-Covid «Con grande favore in un’ottica di ritorno alla normalità, anche se ciò avviene con evidente ritardo rispetto ad altri Paesi europei che stanno conquistando fasce di mercato a discapito nostro. Per esempio, molti svizzeri non sono invogliati a venire in Italia a causa dell’obbligo di indossare le mascherine e del controllo del Green pass, misure che da loro non sono più in vigore. E tutto ciò in un momento in cui il cambio tra euro e franco è favorevole ai turisti elvetici e per noi sarebbe importante, visto il caro carburante che scoraggia la clientela italiana a muoversi per un solo fine settimana, attingere a questo bacino di prossimità di potenziali visitatori ancora reticenti a venire in Italia e che per tutti questi motivi al momento preferiscono altre mete».

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