«Lo Stato qui non è una presenza lontana e antagonista»: Presidente-Prefetto, presentato lo studio di Louvin
«L'esercizio delle funzioni prefettizie da parte del Presidente della Regione non era stata oggetto, sino ad ora, di specifico e puntuale approfondimento scientifico, si è quindi colta l'opportunità di fornire finalmente alla comunità valdostana un contributo sostanziale sul punto». Il Presidente del Consiglio Valle, Alberto Bertin, ha aperto così la serata - martedì scorso, 4 aprile - dedicata alla presentazione dello studio sulla funzione prefettizia del Presidente della Regione, che rappresenta una delle principali peculiarità dell'ordinamento giuridico valdostano.
Lo studio, curato da Roberto Louvin, professore associato di diritto pubblico comparato dell'Università di Trieste, e pubblicato da Giappichelli editore di Torino nell'ambito della collana «Diritto costituzionale regionale», ripercorre le dinamiche che furono alla base dell'attribuzione delle funzioni prefettizie, indaga il concreto svolgersi di queste funzioni fino ai giorni nostri senza trascurare il confronto con le altre realtà ad autonomia speciale italiane e uno sguardo comparato più ampio.
«È indispensabile - ha proseguito Alberto Bertin - comprendere appieno le ragioni di fondo di questa che non è solo una soluzione organizzativa, ma che è il riflesso stesso di un modo peculiare di concepire lo Stato in periferia».
«Lo studio è il frutto di una complessa ricerca durata quasi due anni e fa luce su un aspetto originale e positivo del modello autonomistico della Valle finora poco conosciuto. - ha detto il professore Roberto Louvin, curatore del volume - L’attribuzione dei compiti prefettizi al Presidente della Regione ha un’origine storica singolare, ma si può dire, alla prova di settant’anni di esercizio, che è ormai ben radicata e aggiungerei che ha dato vita a una formula a cui oggi guardano con interesse anche le altre Regioni e Province autonome.»
«Lo Stato qui non è una presenza lontana e antagonista - ha proseguito Louvin -, ma è concretamente rappresentato da un organo elettivo, il Presidente della Regione, che opera come snodo operativo efficace in una Regione che oltretutto ha anche le competenze che altrove svolgono le Province. È necessario però “coltivare” seriamente questa originalità, tenere alto il livello qualitativo dell’amministrazione regionale, preservare la sua neutralità nello svolgimento di questi delicati compiti e completare rapidamente, con alcuni interventi attuativi, l’aggiornamento della normativa».