Lo spostamento dell’Office du Tourisme fa discutere il Consiglio di Saint-Vincent
Lo spostamento dell’Office du Tourisme e l’imminente riapertura della somministrazione delle cure termali - prevista per giugno - sono state al centro del dibattito del Consiglio comunale di Saint-Vincent che si è riunito martedì scorso, 18 aprile. Polemiche sono però sorte anche al momento dell’approvazione del rendiconto dell’esercizio finanziario 2022. Il documento è stato illustrato dall’assessore Leo Bréan e approvato con l’astensione del gruppo Iiriti-Jacquemet e con il voto contrario del gruppo “Saint-Vincent Insieme per cambiare”. L’avanzo di amministrazione che potrà essere utilizzato per investimenti è di 1 milione 435mila euro. «La nostra è una visione totalmente contrapposta sulla politica tributaria adottata dall’Amministrazione: - ha sottolineato Maurizio Castiglioni - le aliquote fiscali di Imu e Irpef a Saint-Vincent rimangono un vero salasso, soprattutto per i piccoli proprietari e i redditi medi, a fronte di un mercato immobiliare e di un’economia tutt’altro che in ripresa. Che l’aumento delle tasse colpisca i contribuenti virtuosi che le pagano, poi, lo dimostrano gli elevati residui attivi a bilancio (tasse arretrate non riscosse, 900mila euro solo di Imu). Non è certo in questo modo che si può rilanciare la nostra cittadina».
«Il rendiconto ha certificato, qualora ve ne fosse ancora bisogno, la scarsa capacità amministrativa della maggioranza: disinvolta nello spendere, ma poco efficace nell’incassare tributi e i circa 3 milioni di residui di dubbia esigibilità, ne sono la prova» scrive il gruppo Iiriti -Jacquemet.
I 2 gruppi di minoranza hanno presentato in modo congiunto 2 mozioni: la prima per invitare la maggioranza a riconsiderare lo spostamento dell’Office du Tourisme dall’attuale sede di Villa Romolo, in via Roma, accanto al parcheggio pluripiano e alla fermata dei pullman, nell’edificio dell’ex Municipio, una volta che sarà ristrutturato, e una seconda (poi ritirata) sulla ripresa delle cure idropiniche e inalatorie alle Terme.
«I locali dell’ex Municipio potrebbero vedere altri utilizzi, ad esempio in ambito turistico culturale, ad esempio come sede museale, e si potrebbe considerare la ricerca di fondi per ristrutturare l’attiguo Couronne, sempre di proprietà comunale, riqualificando l’area. - afferma Carmen Jacquemet - Entrambi i gruppi hanno elencato numerose proposte. Siamo però rimasti stupiti sentendo il Sindaco giustificare lo spostamento definendo via Roma “zona periferica”, chissà cosa ne pensano i residenti».
Il sindaco Francesco Favre ha risposto che la maggioranza intende delocalizzare l’Office in una posizione centrale, per garantire maggior afflusso. Una scelta che ha detto essere caldeggiata dalla Regione. «Ora Villa Romolo è utilizzata come sede scolastica; quando la scuola di Moron sarà riaperta, ne sarà valutata la riqualificazione. - ha affermato il Sindaco - Nel frattempo è pronto il bando per l’affitto dell’edificio ex biglietteria degli autobus, in via Roma, attualmente sospeso in attesa della necessaria modifica al Prgc per la destinazione d'uso dei locali. Rispetto a un’ipotesi di museo, bisogna porre attenzione affinché non si gravi l’ente di una struttura i cui costi di gestione non siano sostenibili».
Per quanto riguarda le Terme, la mozione delle minoranze è stata ritirata a fronte delle novità circa la riapertura, prevista per metà giugno, delle cure idropiniche e inalatorie. Afferma il capogruppo Antonio Iiriti: «Rimane ancora la problematica che riguarda la collocazione del punto mescita e la necessità di ridare la dignità che merita, anche nel rispetto della sua storia, alla nostra fonte termale, dove l’acqua, un tempo dispensata in bicchieri di vetro con il logo creato ad hoc, viene ora mesciuta in anonimi bicchieri di carta, in un punto collocato fra le postazioni inalatorie».