Lo speaker del Giro Paolo Mei vede i big all’attacco
A fare da speaker alla corsa rosa è - con Stefano Bertolotti, Barbara Pedrotti e l’inglese Anthony McCrossan - il cognein Paolo Mei. Esordì il 7 maggio 2011 nella cronometro a squadre da Venaria Reale a Torino vinta dalla HTC della prima maglia rosa Marco Pinotti in un Giro d’Italia conquistato da Michele Scarponi dopo la detronizzazione per doping di Alberto Contador che aveva trionfato nella corsa rosa.
Sul Giro appena partito dall’Abruzzo Paolo Mei ha le idee chiare: «La tappa valdostana si preannuncia come una delle più dure in assoluto. Sono tantissimi 207 chilometri e non dimentichiamo che saremo quasi al termine della seconda settimana. Dopo la partenza da Borgofranco, credo subito partirà una fuga. La salita del Gran San Bernardo non è dura sino a 5 chilometri dal culmine, posizionato a 2.430 metri e “Cima Coppi 2023”, ma è molto lunga e, ovviamente, sarà in altura, particolare interessante. Attenzione alla discesa, la prima parte è parecchio tecnica e la più filante e veloce. La salita di Verbier potrebbe essere un buon trampolino di lancio per chi vuole vincere la tappa. L'ascesa conclusiva verso Crans Montana sarà impegnativa, anche perché, ripeto, i chilometri e i giorni di gara saranno sempre più pesanti da digerire. Considerato il momento storico che stiamo vivendo, non credo che i big si nasconderanno. Pertanto i grandi favoriti saranno proprio Roglic, Evenepoel, Gheoghegan Hart e Almeida. Attenzione a Vlasov che pare essere motivatissimo e adatto al percorso, mentre le speranze italiane saranno aggrappate a Lorenzo Fortunato, che ha meno possibilità dei mostri sacri, - conclude Paolo Mei - ma che potrebbe sfruttare una fuga da lontano qualora fosse già fuori classifica.»