Lo Charaban, Renzo Grange si riconferma il “number one”
Dopo 2 anni e mezzo di stop, a causa delle restrizioni sanitarie per la pandemia di Coronavirus, quest’anno ritorna Lo Charaban. Un appuntamento a cui non poteva mancare Renzo Grange - Renzino per gli amici - di Saint-Pierre, sovrintendente capo del Corpo Forestale della Valle d'Aosta e già vicecomandante della Stazione di Arvier in quiescenza dopo 43 anni e 1 mese di servizio dal 7 aprile del 2020, sfegatato tifoso dell’Inter, che martedì scorso, 8 novembre, ha vinto per l’ennesima volta la simpatica sfida per comprare il primo biglietto della nota rassegna di teatro popolare in patois, confermandosi così il “number one”. I tagliandi erano in vendita al Teatro Giacosa di Aosta e prima di questo successo Renzo Grange ne ha inanellati altri 13 dal 2006 al 2019, risultando secondo solo nel 2010. Renzo Grange si è presentato davanti al Giacosa alle 12 di lunedì 7. La seconda, Susi Lillaz di Quart, è giunta alle 19. Alle 22.30 alla veillà sotto i portici erano presenti 15 persone. Una serata allietata dalle note dell’organetto diatonico di Enzo Bologna che ha suonato per un’ora e mezza. Renzo Grange, dato che il Giacosa era chiuso, ha ingannato l’attesa fino alle 5 del giorno dopo, orario della numerazione ufficiale, seduto su una sedia, che si era portato da casa con un tavolo di plastica, leggendo e chiacchierando. «Ho comprato 11 biglietti per amici e conoscenti - racconta Renzo Grange - e assisterò alla rappresentazione di venerdì 25 novembre. Mi è sempre piaciuto Lo Charaban per i monologhi con riflessioni su argomenti di attualità, in chiave ironica ma garbata. Per quanto riguarda il fatto di essere riuscito ad aggiudicarmi il biglietto numero 1, ripeto che se vincere non è facile, confermarsi lo è ancora meno». Ma quali sono gli attori preferiti da Renzo Grange? «Sicuramente il nucleo storico della compagnia - risponde Renzo Grange - e poi Pierre André Avoyer che, oltre a recitare, suona negli intermezzi musicali, dando così prova di essere un artista poliedrico».
Le pièces in scena
Le pièces in patois della 52esima edizione andranno in scena al Teatro Giacosa di Aosta da mercoledì 23 a sabato 26 novembre, alle 21, e domenica 27 alle 15. La prima parte dello spettacolo proporrà “Gina”, una commedia di Paola Vuyet, in cui reciteranno Daniela Piassot, Pierre André Avoyer, Elisa Pieiller, Michel Celesia, Elena Martinetto, Wanner Orsi, Manuel Baravex e Christian Brunod. Protagonista della commedia è l’intelligenza artificiale: in una casa dove un computer regola ogni attività, vanno ad abitare 2 persone che non hanno nessuna familiarità con le tecnologie moderne. Una situazione da cui nascono una serie di esilaranti sketch. Nella seconda parte verranno rappresentate le pièces “Le generachon tsandzon” di Giorgio Celesia e Paola Vuyet - con Fabrizio Jacquin, Rosanna Danna, Christian Brunod, Elisa Pieiller, Elena Martinetto, Pierre André Avoyer, Manuel Baravex e Wanner Orsi – e “Euna conta de Meliye di Pon de Pera” di Mile Danna che vedrà sul palcoscenico Michel Celesia, Fabrizio Jacquin, Elisa Pieiller, Rosanna Danna, Christian Brunod, Wanner Orsi e Pierre André Avoyer. L’orchestra Les joueurs du Charaban diretta da Aldo Abena suonerà brani arrangiati da Elena Betemps, il primo intervallo musicale sarà con Pierre André Avoyer, Frédéric Avoyer, Michel Juglair, Mattia Berger e Matteo Fonte mentre il secondo avrà quali protagoniste Maura Susanna e Katia Perret. «I biglietti sono stati quasi tutti venduti martedì scorso, per un totale di circa 2mila. - riferisce il direttore artistico Michel Celesia che da quest’anno sostituisce Sergio Jovial - In questa edizione le serate saranno solo 5 rispetto alle tradizionali 7. Ciò perché abbiamo preferito essere cauti ed essere sicuri di riempire il teatro, visto che riprendiamo dopo una lunga inattività e quindi non potevamo sapere come avrebbe risposto il pubblico. Perchè non siamo nel cartellone della Saison Culturelle? Semplicemente perché quando è stato stilato il programma non sapevamo ancora se quest’anno saremmo riusciti a tornare a recitare».