Livio Pervier: Caprice seconda come Villa “Ha riconosciuto la sua avversaria Suisse”

Livio Pervier: Caprice seconda come Villa “Ha riconosciuto la sua avversaria Suisse”
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«Quest’anno lo porti via te». Pochi minuti prima della finalissima tra Suisse e Caprice, Ymak Frassy ha sussurrato queste parole a Livio Pervier. Un pronostico dettato forse da un pizzico di scaramanzia, ma anche da un dato di fatto: Suisse si era dovuta impegnare al massimo per arrivare fino alla finale mentre Caprice aveva affrontato un percorso un po’ meno duro. Le batailles, però, non sono una scienza esatta e le cose sono andate diversamente. «E’ vero. - ammette Livio Pervier - Caprice ha dovuto battere tutto il giorno però non si è mai sfinita in sfide lunghissime. In semifinale, in particolare, Suisse ha tribolato parecchio contro Briganda dell’azienda Verney mentre la mia se l’è cavata abbastanza rapidamente contro Sirena del Clos. Insomma, la speranza che la maggiore freschezza potesse pesare a favore di Caprice c’era. Invece ha preso un colpo, uno solo, e se n’è andata. Avrei preferito che perdesse combattendo di più, però sono comunque molto contento per la Regionale che ha fatto e per la mucca che è. E per Suisse è un titolo meritatissimo».

Per Livio Pervier è stato come fare un tuffo nel passato, indietro di 10 anni: Caprice ha infatti eguagliato il risultato di Villa, che fu seconda in prima categoria nel 2014 perdendo l’ultima battaglia contro Ceres dei Cunéaz. «Il risultato è lo stesso ma è arrivato in modo diverso perché Villa aveva fatto una finale al massimo, dando tutto quello che aveva, anche se alla fine Ceres si era dimostrata più forte. - ricorda l’allevatore di Arpuilles - Caprice invece non ha attaccato. Non so perché. Forse quel primo colpo forte le ha fatto male. O più probabilmente ha riconosciuto la sua avversaria».

Quella tra Suisse e Caprice, infatti, è una rivalità che dura da anni, di quelle che fanno la storia dei combats. Nel 2022, ai quarti della Regionale, vinse Caprice, che poi spese le sue ultime energie cedendo in semifinale contro Maniana di Silvia Balicco e Joseph Patruno. Nel 2023, invece, il sorteggio mise di fronte le due bovine addirittura agli spareggi preliminari del mattino: la spuntò Suisse, ma le energie consumate in quell’incontro durissimo vennero poi a mancare nella semifinale con Merlo dei fratelli Diémoz. Quella di domenica scorsa è stata la “bella”. «In stalla io e Ymak eravamo vicini e fin da subito, guardando gli accoppiamenti, abbiamo visto che questa volta le nostre 2 bovine si sarebbero potute incontrare solo in finale ed è andata proprio così» prosegue Livio Pervier.

Caprice è nipote di quella Villa che fu seconda 10 anni prima di lei. Da parte di toro, è sorella di Malice della società Tsantì, regina regionale 2023 di seconda categoria. La genealogia di Caprice è straordinaria e, avendo 8 anni, ne ha ancora diversi davanti a sé durante i quali si può esprimere al massimo livello. Quest’anno, come sempre, ha trascorso l’estate all’alpeggio Broillot - gestito da Giovanni Giolitto e da sua moglie Ornella Gratton, nel vallone dell’Urtier a Cogne - e ne è scesa con il bosquet da regina, come accade ormai da anni. Ora è tornata nella stalla di Arpuilles, che si affaccia sul fondovalle: 14 capi in tutto, tutte mucche da battaglia. Un’azienda aperta già negli anni Novanta, quando Livio lavorava ancora alla Cogne, prima di decidere nel 2013 di lasciare la fabbrica e dedicarsi a tempo pieno all’allevamento.

Dopo 2 vice reines regionali, la speranza ora per Livio Pervier - aiutato da sua moglie Angela Charles e dai figli Steve e Ivan - è di fare l’ultimo passettino che porterebbe al grande trionfo! «Manca un solo gradino ma è il più difficile! Speriamo che prima di tornare a giocarcelo non passino altri 10 anni! - ride Livio Pervier - Sarebbe la ciliegina sulla torta, certo. Ma d’altra parte è una ciliegina che manca a tanti. Comunque ci riproveremo anche il prossimo anno, questo è certo!».

Una dedica per questo grande risultato? «Lo dedico alla mia famiglia, a tutti quelli che mi vogliono bene... e anche a chi non me ne vuole!» conclude con una simpatia contagiosa Livio Pervier.

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