Liste di attesa, operazioni il sabato per ridurle La Cgil: “Si rimborsino gli utenti per i disservizi”
Il reparto di Chirurgia generale ha avviato da sabato scorso, 4 dicembre, il progetto di abbattimento delle liste di attesa per gli interventi in regime di day hospital. «Le operazioni programmate come la rimozione di ernie e lipomi verranno effettuati grazie all’attivazione di un turno di sala operatoria supplementare, il sabato mattina» si legge in una nota dell’Usl.
«Si tratta di un contributo importante per ridurre le attese dei nostri pazienti - spiega il direttore della struttura complessa di Chirurgia generale Paolo Millo - dovute alla riduzione e al rallentamento delle attività causate dalle varie ondate Covid. Importante la collaborazione del Dera, dello staff chirurgico, degli anestesisti, del personale infermieristico di sala operatoria e di reparto e del Dh multidisciplinare».
rimborsi il disservizio”
Se l’Usl dichiara di essere all’opera per ridurre i tempi degli interventi chirurgici in day hospital, la Cgil attacca sulle lunghe liste di attesa per le visite. Fino a chiedere all’azienda sanitaria di attivare «un sistema per rimborsare gli utenti per il disservizio, come già accade in altre regioni italiane». «Il sindacato dei pensionati Spi-Cgil VdA ha eseguito una rilevazione dei tempi di attesa per alcune prestazioni sanitarie offerte dal servizio sanitario regionale. - attacca la Cgil - Per la Neurologia i tempi di attesa vanno dai 175 giorni di Donnas ai 197 di Aosta; per la Dermatologia si va dai 66 giorni del Beauregard agli 84 di Donnas; per la Cardiologia dai 16 giorni di Morgex ai 18 di Donnas; per la Ginecologia dagli 8 giorni di Nus ai 37 di Aosta; per l'Otorinolaringoiatria dai 18 giorni di Châtillon agli 8 di Aosta. Per quanto riguarda l'Oculistica le agende risultano sature mentre per l'Ortopedia l'attesa sfiora l'anno (326 giorni). Il fatto che i tempi siano così lunghi, oltre a rappresentare un disservizio di per sé, fa sì che molte persone, perlomeno quelle che se lo possono permettere, decidano di rivolgersi ai privati, un fatto che rischia di aggravare ulteriormente il saldo che vede la Valle d'Aosta come territorio italiano dove la spesa pro-capite per la sanità privata è più elevata. In più, questo fenomeno delle lunghe liste di attesa produce in coloro che hanno meno disponibilità economiche, la rinuncia a curarsi. L’Usl prenda esempio dalla Toscana, dove una delibera che risale al 2006 fissa tempi massimi d'attesa per l'erogazione delle prestazioni sanitarie: se l'Asl non è in grado di erogare le prestazioni nei tempi previsti in almeno in uno dei suoi presidi o dei privati accreditati, scatta l'erogazione di un bonus con un risarcimento economico di 25 euro per il cittadino».