Lingue minoritarie: il Forte di Bard ospita un convegno scientifico
Da mercoledì prossimo 3 luglio a sabato 6 luglio il Dipartimento di Scienze umane e sociali dell’Università della Valle d’Aosta e l’Università di Torino organizzano il convegno scientifico internazionale “MiLES: Minority Languages in European Societies. Documenting, safeguarding, planning”. Il convegno si terrà a Torino nei giorni di mercoledì 3, giovedì 4 e sabato 6, mentre venerdì 5 luglio si svolgerà al Forte di Bard. Il convegno, organizzato in occasione della conclusione del progetto CLiMAlp (Corpus linguistics meets Alpine cultural heritage) condotto grazie a fondi del MUR (Progetto di Ricerca di Interesse Nazionale), riunisce studiosi e studiose provenienti dalle università di molti paesi europei ed extraeuropei, attorno al tema delle lingue minoritarie: le giornate di studio mirano a coprire tutti gli aspetti della linguistica di contatto, della geolinguistica, della percezione linguistica, della pianificazione linguistica e della rivitalizzazione delle lingue minoritarie. Nella giornata di venerdì 5 sono previsti, dopo i saluti delle autorità, una serie di interventi in plenaria e la presentazione del progetto CLiMAlp. Quest’ultimo nasce da una sinergia di iniziative delle Università degli Studi di Torino e della Valle d’Aosta e ha lo scopo di documentare, salvaguardare e studiare le lingue minoritarie germaniche (walser) e romanze (occitano, francoprovenzale) parlate in Valle d’Aosta e in Piemonte, sfruttando gli strumenti messi a disposizione dalle tecnologie informatiche e dalla linguistica dei corpora. Il progetto mira a espandere la piattaforma digitale sfruttata nel corso del progetto ArchiWals, che raccoglie testi e opere lessicografiche di ambito prettamente germanico, e a implementarla con materiali analoghi per le aree occitana e francoprovenzale. I corpora e i dati così raccolti saranno sottoposti ad un’analisi orientata in senso linguistico-computazionale, così da ottenere un’accurata descrizione linguistica e lessicografica delle parlate coinvolte. Così come stabilito dalla Convenzione UNESCO 2003, il progetto aspira nel suo insieme a contribuire alla salvaguardia del patrimonio culturale, linguistico e identitario delle parlate minoritarie piemontesi e valdostane: minacciato da processi di spopolamento, tale patrimonio rischia di essere cancellato dalla forte assimilazione alle culture e alle lingue maggioritarie.