Lillianes piange l’ex sindaco Ennio Billet Uomo di terra, di tradizioni e di cultura
«Ennio Billet era come un albero grande e forte, con le radici ben affondate nella terra e nelle tradizioni e la chioma alta nel cielo». Le parole del sindaco di Lillianes Daniele De Giorgis esprimono bene quanto grande sia la perdita per la comunità del paese della valle del Lys. Ennio Billet, sindaco dal 1993 al 1997, si è spento lunedì scorso, 22 febbraio, all’Ospedale di Ivrea, dove era stato ricoverato per sue precedenti problemi di salute e dove ha poi contratto il Covid, che gli è stato fatale. Aveva 77 anni.
Era nato il 26 dicembre del 1943 da papà Angelo e mamma Ida Clos. Dopo gli studi al Seminario minore di Aosta, ha trovato impiego come operaio all’Olivetti. Nel tempo, con tanto impegno, si specializzò sempre più fino a diventare per la società Elea docente di elettronica digitale, con corsi che teneva in tutta Italia. Nel 1976 si era sposato con Annamaria Squinabol (mancata nel 2015 a soli 59 anni), da cui ha avuto l’unico figlio Mirko, ingegnere.
Parallelamente all’attività lavorativa, Ennio Billet portava avanti un grande impegno a favore della propria comunità. Per un trentennio è stato consigliere e assessore e infine Sindaco, subentrando nel 1993 a Guido Jans e poi candidandosi in prima persona nel 1995: in lui il paese trovò una figura che seppe appianare i disaccordi e che era universalmente riconosciuta come equilibrata e al di sopra delle parti. Lasciò l’incarico nel 1997, per dedicarsi maggiormente alla sua famiglia.
A Lillianes ha ricoperto incarichi in quasi tutte le associazioni: era stato presidente dell’associazione culturale Ou Greseu e del consorzio di miglioramento fondiario e tra i fondatori della cooperativa Il Riccio. «Era stato promotore con sua moglie Anna di questa piccola realtà locale di cui è stato il primo associato e a cui ha dedicato, con grande passione, tempo ed energia. - hanno scritto in una nota i suoi amici della cooperativa Il Riccio - Caro Ennio, è inutile dirti quanto ci mancherai, tu che eri sempre disponibile, di buon umore e ottimista. Coloro che venivano a visitare il nostro piccolo museo volevano te come guida perché sapevi far rivivere la vita dura di un tempo, quella che tu stesso avevi provato nella tua infanzia. Ti avevamo visto l'ultima volta, a fine ottobre, ancora attivo anche se già segnato dalla malattia, ma lontani dal pensare che ci avresti fatto questo brutto scherzo. Te ne sei andato in silenzio, senza disturbare nessuno e noi non abbiamo neanche potuto salutarti. Lo facciamo adesso perché sappiamo che non sei andato lontano».
«Come Amministrazione ci uniamo al cordoglio e al dolore dei famigliari. - commenta il sindaco Daniele De Giorgis - Ennio Billet ha partecipato in modo attivo alla vita del nostro paese. Era una di quelle persone che curava sia l’aspetto professionale che sociale e che ha sempre creduto molto nella cultura. Era un fervente sostenitore del fatto che la società dovesse svilupparsi in più direzioni: non solo muri e tombini ma anche cultura e bellezza. E’ stato un costruttore di buone azioni: parlava poco ma ha dimostrato tanto con l’esempio e con il lavoro. Uomo di terra e di cultura, aveva un carattere quieto e accogliente, di un’umiltà piena di sapere».