Les Jeunes Chanteurs de la Tour al saggio di fine anno: “La pandemia non ha fermato la voglia di cantare”
“Canta che ti passa” recita un vecchio proverbio. E a Gignod il canto ha veramente aiutato grandi e piccoli a superare i lunghi mesi della pandemia, favorendo i rapporti interpersonali messi in crisi dalle regole per il contenimento del contagio. Per questo ha avuto un significato ancora più grande il saggio di fine anno del coro Les Jeunes Chanteurs de La Tour che si è tenuto nella serata di mercoledì scorso, 2 giugno, non - come previsto - nella piazzetta davanti alla chiesa ma all’interno dell’edificio sacro, a causa delle condizioni meteorologiche. «Siamo uno dei pochi cori che non si sono mai fermati durante questo anno così difficile, continuando a fare le prove, dove possibile in presenza oppure on line. - racconta la direttrice Caroline Voyat - Era importante avere un obiettivo come il saggio di fine anno, dove presentare quello che, pur con tutte le difficoltà, siamo riusciti a preparare. Il nostro coro è diviso in quello delle voci bianche, per i bambini di età compresa tra i cinque e gli otto anni, e in quello degli adulti, dai diciassette ai trent’anni. Credo che, soprattutto per i più piccoli, sia stato fondamentale fornire un’attività alternativa alla scuola. Nel corso di quest’anno ho notato una crescita di interesse: si sono aggiunti al coro nuovi bimbi e ragazzi che questo periodo difficile ha invogliato ad avvicinarsi alla musica».
Il pomeriggio di giovedì scorso si è concluso con una merenda offerta dall’associazione Adb - Amici della Biblioteca di Gignod.
«Oggi dobbiamo ringraziare i bambini, i ragazzi, i genitori, l'associazione Adb e soprattutto la maestra del coro Caroline Voyat perché, con il loro impegno, ci hanno aiutati a non sentire dentro il silenzio che c'è fuori, in questo difficile periodo» ha commentato in una nota il Comune di Gignod.