“Leonardo David - La leggenda del ragazzino campione”, il libro che narra la storia dello sfortunato talento di Saint-Jean

“Leonardo David - La leggenda del ragazzino campione”, il libro che narra la storia dello sfortunato talento di Saint-Jean
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Riccardo Crovetti incontrò Leonardo David leggendo i documenti degli archivi durante delle sue ricerche sulla storia del Centro Sportivo Esercito. “Andando a scorrere la lista dei campioni che avevano gareggiato con la divisa degli Alpini mi balzò agli occhi quel cognome, così semplice e al contempo così emblematico. Così in un baleno mi tornarono alla memoria i ricordi di quando ero ragazzino, la tragica vicenda personale e sportiva di Leonardo che io vissi nei panni di un quattordicenne appassionato di sci.”

Riccardo Crovetti, adesso, di anni ne ha 56 e risiede a Pavullo nel Frignano, sull’appennino modenese. Da quelle zone arrivavano pure i cugini Paolo Colò e Zeno Colò, miti dello sci di un tempo. “Paolo era uno zio di mia mamma - puntualizza Riccardo Crovetti - e quindi in famiglia tutti abbiamo sempre avuto a cuore le vicende sportive dei campioni dello sci. Nella vita faccio il falegname, un mestiere che è stato pure quello dei Colò: qui da noi sull’Abetone tagliare i boschi è un’arte che non deve andare perduta. Nel tempo libero invece procedo nelle mie ricerche e provo a scrivere delle storie di sport.”

La prima fu “Sulle tracce dell’angelo bianco”, proprio la storia di Paolo Colò, aggregato al reparto agonistico antenato del Centro Sportivo Esercito di Courmayeur, il Nucleo Pattuglie Sci Veloci che aveva sede a Breuil Cervinia e che dipendeva dalla Scuola Centrale di Alpinismo di Aosta. Era il 2015 e da allora la strada di Riccardo Crovetti si è incrociata con quella di Davide David, il gressonaro campione dello sci italiano degli anni Cinquanta, scomparso nel marzo del 2020 e papà dell’indimenticato Leonardo.

Dai loro incontri è nato il libro “Leonardo David - La leggenda del ragazzino campione”. Nelle 238 pagine del volume edito da Mursia - acquistabile al prezzo di 16 euro - Riccardo Crovetti racconta la vita e la carriera del giovane sciatore di Gressoney, nato il 27 settembre 1960, un talento incredibile, che senza dubbio sarebbe diventato uno dei più grandi sciatori della sua epoca, tra la fine degli anni Settanta e gli anni Ottanta, se una vergognosa e tragica vicenda non lo avesse privato di tutto.

Nella narrazione si “respirano” le emozioni e le atmosfere di quel tempo, vengono evidenziati i rapporti del giovane valdostano con i suoi allenatori, con i suoi amici di Gressoney e con i compagni in azzurro, fra i quali l’amica Wanda Bieler, poi Ninna Quario, l’altro gressonaro Walter Stevenin e Piera Macchi.

C’è spazio per l’esordio in Coppa del Mondo, il trionfo in Coppa Europa, l’approdo nella squadra nazionale maggiore, con la quale ottiene risultati sorprendenti fino al punto più alto, rappresentato dallo slalom speciale di Oslo, quando il 7 febbraio del 1979 a soli 18 anni mise in fila tutti i grandi dell’epoca, a cominciare da Ingemar Stenmark e Phil Mahre. “I responsabili della Valanga azzurra erano certi di avere trovato in Leonardo David il nuovo campione in grado di riportare la squadra ai successi di qualche anno prima. La trasferta preolimpica americana di qualche giorno dopo sembrava l’inizio di un bel sogno tutto da scrivere. Invece la tragica caduta sul traguardo della discesa di Lake Placid lo ha portato verso un crudele destino che per i suoi familiari sarà l’inizio di un lungo e tremendo calvario”, scrive Riccardo Crosetti, che sottolinea quanto il tempo - soprattutto in vicende terribili come questa - non riesca mai a lenire completamente il dolore. “Ho cercato di raccontare la vicenda umana e sportiva di Leonardo - sottolinea Riccardo Crosetti - con la giusta delicatezza e il giusto pudore. A distanza di quarant’anni la famiglia di Leonardo vive ancora oggi quella tragedia sulla propria pelle, non è mai stata mia intenzione polemizzare con nessuno né tantomeno andare a trovare i colpevoli di questa vicenda. Il mio obiettivo è quello di raccontare un personaggio che non è mai stato dimenticato dai valdostani e da tutti gli appassionati di sci: è vero, sono passati tanti anni e il tempo - soprattutto in quest’epoca moderna fatta di social e di poca pazienza - rischia di cancellare le preziose tracce del passato. Mi sembrava giusto, però, dedicare un’opera letteraria a Leonardo, un campione di sport che avrebbe potuto segnare un’epoca.”

Accompagna il racconto una selezione fotografica, rigorosamente in bianco e nero e per lo più inedita, alla quale hanno partecipato con entusiasmo amici e ex compagni di squadra, proveniente per la maggior parte dall’archivio della famiglia David, che in tutti questi anni ha custodito con amore pure la vastissima raccolta di articoli di giornali e riviste dedicati a Leonardo, estremamente utili a Riccardo Crosetti per ricostruire molto efficacemente l’atmosfera nella quale il rampollo dei David sviluppò sin da ragazzo quel talento che tutti gli riconoscevano.

Ad aprire il libro - che è ben scritto, minuzioso nel racconto, ricco nelle testimonianze e piacevole da leggere, anche se avrebbe meritato una veste grafica di maggiore qualità - sono le prefazioni di Ninna Quario e Massimo Di Marco, mentre l’epilogo è curato da Carlo Gobbo, amico della famiglia David che ha accompagnato da vicino la triste battaglia per ottenere almeno la giustizia che le spettava per una perdita così grave: fu proprio Carlo Gobbo, all’epoca giornalista dell’emittente valdostana RTA, a comunicare a Davide David la notizie dell’incidente occorso a Leonardo nella discesa libera preolimpica di Lake Placid di sabato 3 marzo 1979.

Il calvario di Leonardo David e dei suoi cari, che per 6 anni lo hanno amorevolmente assistito, si concluse martedì 26 febbraio 1985. Da allora riposa nel cimitero di Saint-Jean, da poco più di un anno insieme al papà Davide.

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