Legge per la montagna, tra entusiasmi e cautele: «I soldi stanziati sono pochi»
L'approvazione, in esame preliminare, in Consiglio dei ministri della nuova legge nazionale sulla montagna è «un risultato fortissimamente voluto da Forza Italia» e «senza precedenti per importanza sulle comunità locali». Lo sostiene la coordinatrice regionale di Forza Italia Valle d'Aosta, Emily Rini. «Un risultato - aggiunge - che siamo riusciti a perfezionare anche e soprattutto grazie al grande lavoro di ascolto delle istanze dei territori portato avanti, per quanto riguarda la Valle d'Aosta, dal coordinatore nazionale Antonio Tajani, dalla senatrice Licia Ronzulli e dai deputati Paolo Zangrillo e Roberto Pella», che «hanno poi trovato un fondamentale punto di sintesi all'interno del tavolo tecnico-scientifico composto anche da rappresentanti degli amministratori locali e dei professionisti della montagna».
Il testo «atteso da decenni - prosegue Emily Rini - costituisce un provvedimento senza precedenti per importanza e impatto sulle comunità di montagna, considerato che andrà a intervenire, in particolare, sulla sanità di montagna, sulle scuole di montagna, sui servizi di telefonia mobile e accesso a internet, sugli incentivi agli imprenditori agricoli e forestali, sulle misure fiscali di favore per le imprese montane “giovani” e sulla misura denominata “Io resto in montagna”, prevedendo a tal proposito uno specifico fondo per lo sviluppo delle aree montane pari a 100 milioni di euro per il 2022 e a 200 milioni di euro a partire dal 2023».
Luciano Caveri più cauto
«Questa legge è stato un parto difficile, che ho seguito come referente per la Montagna nella Conferenza dei Presidenti assieme a colleghi di tutte le Regioni e delle Province autonome. - dichiara l’assessore Luciano Caveri - Il testo conclusivo, ora mandato alle Camere, ha visto su nostra proposta togliere aspetti non condivisibili e certo nel passaggio parlamentare sono certo che si potrà migliorare. Sempre che nell’annetto della Legislatura si riesca ad approvarla. Fa sorridere che si parli di questa proposta come se già fosse stata approvata definitivamente, quando ancora il Parlamento non si è espresso! Resta la delusione per i fondi a disposizione: sono 100 milioni nel 2022, raddoppiati nel 2023. Bene che ci siano, ma ovviamente spalmati su tutte le montagne italiane sono purtroppo insufficienti. Ciò detto ringrazio la Ministra Gelmini - con cui talvolta c’è stata qualche scintilla con le Regioni del tutto ignorate nella fase di scrittura della legge - che ha avuto infine consapevolezza della bontà e della buona fede delle nostre richieste di modifica».
Agricoltori soddisfatti
«Con l'adozione del disegno di legge sulla montagna il Governo Draghi ha dimostrato di voler dedicare attenzione concreta alle attese delle nostre Alpi, impegnandosi a favore di territori che possono offrire un contributo importante per la crescita del Paese». Lo afferma Ercole Zuccaro, direttore di Confagricoltura Valle d'Aosta, precisando come l’organizzazione degli imprenditori agricoli accolga con favore la decisione del Governo che prevede, tra l'altro, il miglioramento dell'accesso a internet e alla telefonia mobile, incentivi per gli agricoltori, agevolazioni per i giovani, sostegni per le attività forestali.
«Siamo convinti che l’Amministrazione regionale - dichiara Morena Danna, coordinatore di Confagricoltura per la Valle d’Aosta e vice sindaco di Montjovet - saprà sfruttare nel migliore dei modi questa nuova questa opportunità, nell'interesse della società e del territorio».
Tre articoli del disegno di legge approvato dal Governo sono riservati in modo esclusivo al settore dell'agricoltura e foreste: prevedono misure per la salvaguardia di pascoli montani, incentivi agli investimenti e alle attività diversificate degli agricoltori e selvicoltori di montagna e misure specifiche per i rifugi di montagna. «Per gli agricoltori che vivono in Valle d'Aosta - aggiunge Morena Danna - si aprono nuove interessanti prospettive, anche per il recupero all'utilizzazione razionale e alla valorizzazione dei sistemi pascolivi montani, consentendo il miglior utilizzo a fini produttivi di aree significative del territorio, che verranno curate con pratiche benefiche per l'ambiente e il clima, a favore di tutta la collettività».
I Comuni montani
«Apprendiamo con soddisfazione dell'approvazione da parte del governo Draghi, su proposta della ministra Mariastella Gelmini, del disegno di legge montagna» dice Giovanni Barocco, consigliere nazionale dell'Uncem, l'Unione nazionale dei Comuni e degli enti montani.
«Questo provvedimento è stato fortemente voluto e sollecitato in questi anni dall'Uncem e va riconosciuto alla ministra Gelmini l'impegno per giungere a questo risultato» aggiunge Giovanni Barocco, ex sindaco di Quart ed ex consigliere regionale.
L'approvazione però «è un primo passo che necessiterà ancora di concertazioni con le Regioni, i Comuni e tutti gli attori coinvolti per una sua veloce ed efficace attuazione. - conclude - È un atto importante nei confronti delle terre alte e delle popolazioni di montagna».