Legge elettorale, i dubbi sul quesito allungano i tempi per il referendum

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Per sciogliere il nodo del quesito referendario sulla legge elettorale da sottoporre ai valdostani servirà più tempo. Infatti la prima Commissione Istituzioni e Autonomia del Consiglio Valle, riunita la mattina di giovedì 16 giugno, ha deciso di rivolgersi alla Commissione per i procedimenti referendari per alcuni approfondimenti in merito alla richiesta di referendum consultivo di iniziativa popolare sulla riforma della legge elettorale, per l'elezione diretta del presidente della Regione e della Giunta. La Commissione lo ha deciso a larga maggioranza, con il voto contrario di Progetto civico progressista e di Forza Italia. «Il dibattito si è concentrato in particolare sul quesito da porre agli elettori - conferma il presidente della Commissione Claudio Restano del Gruppo misto - che deve essere specificato nel testo della delibera da proporre al Consiglio per la decisione sull'effettuazione del referendum consultivo». Per la Commissione, la proposta di legge è «Complessa e articolata e non prevede un'unica tematica, ma una molteplicità di modifiche rispetto al sistema elettorale vigente». Claudio Restano aggiunge: «Visto che si tratta della prima volta che viene richiesto un referendum consultivo e che non ci sono quindi dei precedenti cui fare riferimento, il presidente del Consiglio Valle, Alberto Bertin ha voluto conoscere l’orientamento della Commissione competente prima di iscrivere l'oggetto all'ordine del giorno dell'adunanza». Il comitato per la riforma elettorale, rappresentato in aula da Gabriella Poliani, Elio Riccarand, Giovanni Girardini, Patrizia Pradelli, Raimondo Donzel e Walter Musso, è scettico. «Per noi sarebbe stato importante iscrivere l'argomento nel Consiglio della prossima settimana - ammette Gabriella Poliani - per poter andare a votare in autunno».

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