Le suore di San Giuseppe orfane di madre Virginie
E’ mancata nei giorni scorsi - colpita da infarto - suor Virginie Rasoavololonirina, 55 anni, dal 2017 madre generale della congregazione di San Giuseppe per Aosta e il Madagascar. Era malgascia ed è stata la prima non italiana ad avere la responsabilità della congregazione. Si era recata nell’isola nativa per una visita alle comunità seguite dalle suore di San Giuseppe che avevano registrato ingenti danni dopo che l’isola era stata investita da un ciclone.
Madre Virginie nasce a Mahatsinjony, provincia di Fianarantsoa, nella regione centrale del Madagascar il 30 settembre del 1966. Frequenta con impegno e con buoni risultati la scuola. Arrivata all’ultimo anno di Liceo, sente che il Signore le chiede qualcosa di più. A Fianarantosoa conosce le suore di San Giuseppe e decide di «compiere il gran salto». Eccola allora in capitale dove da aspirante ottiene la maturità. Siamo nel 1989, seguono Postulato e Noviziato, fino all’emissione dei primi voti nel 1994, dopo i quali può finalmente iniziare la missione da lei tanto desiderata. Insegna matematica nella scuola della congregazione nella capitale. Ci si accorge presto che in lei, oltre alle abilità didattiche e alla pazienza verso chi fa più fatica, c’è una capacità educativa, un’intuizione che la porta a capire quanto i ragazzi vivono in modo da suscitarne spontaneamente le confidenze. I superiori decidono allora di inviarla a Roma a frequentare all’Ateneo salesiano la Facoltà di Psicopedagogia per la Formazione Religiosa, i cui corsi segue dal 1998 al 2002. Ed è proprio in Italia, ad Aosta, che pronuncia i suoi voti perpetui, il 29 agosto del 2001. Tornata in Madagascar, inizia la sua missione religiosa e educativa, come aiuto alla Maestra delle novizie. Queste provengono da tutta l’isola e, se il popolo malgascio è unito dalla lingua e da una religiosità naturale profonda, vi sono però anche tradizioni diverse nelle differenti regioni. Ecco, quindi, che si pensa utile inviare Virginie nel sud dove lei sarà superiora della comunità di Tsiatosika dal 2004 al 2007. Ritorna, quindi, in Noviziato e nel 2008 diventa Maestra delle novizie.
Nel 2010, mentre la congregazione sta vivendo un periodo di assestamento, le viene chiesto di diventare Superiora regionale delle circa 150 suore che vivono in Madagascar. Eccola allora correre a visitare le diverse comunità. Nel 2017 il Capitolo generale della congregazione pensa sia giunto il tempo di affidare la responsabilità della congregazione ad una suora malgascia e decide di scegliere per questa missione Virginie. Si trova a dover aver cura di mondi diversi da quello malgascio: dalle comunità italiane, che soffrono di mancanza di vocazioni e con una media alta di età, alla delegazione della Costa d’Avorio e del Burkina Faso, con comunità cristiane generose, ma travagliate dalla povertà e dalle guerriglie, alla Romania dove le suore si occupano di ragazzi con difficoltà familiari. Anche qui lei cerca di visitare le comunità, di interessarsi delle situazioni, di incoraggiare le suore, di sostenerne la fiducia nel Signore.
A marzo del 2019 la pandemia impedisce i viaggi e Madre Virginie rimane «bloccata» ad Aosta per parecchi mesi In Convento. Finalmente nel settembre scorso può ritornare in Madagascar. Sembra che stia bene, in realtà forse il suo essere è già segnato da tante prove che ha dovuto affrontare, ultima, forse, la notizia del ciclone che la settimana scorsa ha investito il paese, distruggendo l’80 per cento delle abitazioni in una città del sud e portando via il tetto di alcune case e scuole della congregazione. La mattina di lunedì 7 febbraio si sente male, chiama le suore, intuisce subito che la situazione è grave, chiede un sacerdote e un medico. Il parroco fa in tempo a darle la comunione, il medico arriva per dire che ormai è troppo tardi. I funerali di Madre Virginie si sono svolti mercoledì 9 febbraio scorso in Madagascar; lunedì 14 nella Cappella delle suore di San Giuseppe ad Aosta è stata celebrata una Messa in suffragio.