«Le piste ciclabili hanno eliminato i parcheggi: commercianti in crisi»
È allarme rosso tra i commercianti che vedono gli incassi in caduta libera a causa delle piste ciclabili per la cui realizzazione sono stati cancellati numerosi stalli di sosta con il risultato di allontanare i clienti. «Non siamo contro le piste ciclabili - assicurano gli esercenti - ma non dobbiamo rimetterci noi». In effetti la direttrice da via Torino a via Festaz ha subito radicali cambiamenti sia nell'aspetto che nella viabilità. E l’impossibilità di parcheggiare l’automobile per andare in un bar o in un negozio per un acquisto è evidente a tutti. I numeri sono più chiari delle parole. Risultano eliminati 234 stalli blu tra via Torino, piazza Plouves e via Festaz, ai quali se ne aggiungono 10 in viale Garibaldi, 29 in piazza dell'Ancien Abattoir, 18 in via Torre del Lebbroso, 13 in via Bramafam, una decina in via Guido Rey, 40 in via Monte Solarolo, e, più a sud, 40 in meno in corso Lancieri d’Aosta, senza contare quelli bianchi, ovvero gratuiti, che non ci sono più. Una catastrofe che lascia attoniti commercianti e automobilisti costretti ad una gimcana infinita per accaparrarsi un posto in cui lasciare la macchina.
«In questo modo favoriti gli acquisti nei supermercati»
«Lo diciamo fin dall'inizio dei lavori che la mancanza di parcheggi ci sta penalizzando con cali degli incassi superiori al 30 per cento. - commenta esasperato Edy Bianchi, titolare della gelateria Gelato Pazzo di via Losanna - Senza contare la difficoltà di circolazione che toglie al cliente la voglia di venire in quanto, dopo aver girato e non aver trovato posto, se ne va. Non sono contrario alla pista ciclabile ma così come è stata strutturata non può funzionare. Si poteva fare, certo, ma senza stravolgere la circolazione e soprattutto eliminando così tanti parcheggi. Il risultato è che si spingono i clienti ad andare nei supermercati, dove è facile parcheggiare, uccidendo i negozi di prossimità». Maurizio Tagliaferro, titolare dello storico Bar Deorsola di via Gramsci è proprio demoralizzato: «Con gli interventi di ristrutturazione dello stabile in cui siamo per il bonus del 110 per cento che vanno avanti da un anno, il lavoro era già dimezzato. Ora, con l'ulteriore disagio della pista ciclabile che ha tolto altri posti macchina, la situazione è diventata drammatica. E poi sembra che intorno alla Regione verrà istituita una Zona a traffico limitato. Per noi sicuramente sarà peggio perché è logico che la gente non arriverà più. Al di là di questo non sono contrario alla pista ciclabile, ma ci voleva un’alternativa».
«Impossibile lavorare così: la gente non si ferma più»
L’annuncio di Rahmi Abderrazak, titolare del negozio di abbigliamento Revolution Sport in via Festaz, è lapidario: «Chiudo e me ne vado». E' amareggiato perché il suo negozio ha sempre lavorato e nel periodo delle festività natalizie, poi, era un continuo via vai. Invece ora la porta si apre di rado e i conti non quadrano più. «Con un calo di lavoro del 70 per cento non c'è altro da fare che andarsene. - sostiene Rahmi Abderrazak - Infatti sono alla ricerca di un altro posto possibilmente nel centro storico. Qui ormai la gente non si ferma più non avendone possibilità e io ho le spese che galoppano». Anche Franco Napoli, titolare di negozi di abbigliamento nel centro storico nonché presidente di FederModa di Confcommercio Valle d’Aosta, calcola che le sue attività stanno perdendo un 30 per cento di incassi. «Hanno fatto le cose alla rovescia. - afferma Franco Napoli - Prima dovevano pensare ai parcheggi di prossimità e poi partire con le piste ciclabili. Dicono che bisogna mutare atteggiamento atteggiamento in merito alla mobilità, ma i cambiamenti di abitudine richiedono tempi lunghi e nel frattempo quante attività dovranno chiudere? Siamo allo sbando più completo. Mi chiedo perché la Regione non prenda posizione su questa situazione. Ai clienti chiedo pazienza e di continuare a venire da noi nonostante i disagi». Anche il presidente di Confcommercio Valle d’Aosta Graziano Dominidiato non fa sconti: «Alcune vie e piazze di Aosta sono state totalmente modificate e stravolte per la realizzazione della pista ciclabile eliminando centinaia di posti auto senza la creazione di nuovi parcheggi in zone limitrofe. Credo che i problemi siano sotto gli occhi di tutti. Basta fare un giro in qualsiasi zona per renderci bene conto dell'enorme differenza tra disagi e benefici che questi interventi stanno generando. Le imprese di Aosta sono in difficoltà e hanno bisogno di certezze. Una città senza vetrine illuminate, senza attività, senza pubblici esercizi diventa una città morta, spenta e priva di interesse sia per i residenti che per i turisti».