Le “pietre” di Donato Savin incantano Inaugurata la sua mostra in Catalogna

Le “pietre” di Donato Savin incantano Inaugurata la sua mostra in Catalogna
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Giovedì scorso, 12 settembre, è stata inaugurata nella meravigliosa sala espositiva de LaFACT di Terrassa, nei pressi di Barcellona, la grande esposizione dello scultore di Cogne Donato Savin, intitolata “L’Ànima de les pedres” (L’anima delle pietre). La cerimonia si è svolta alla presenza del presidente della Regione Valle d’Aosta Renzo Testolin, del vicepresidente Luigi Bertschy, del presidente dell’Istituto Valdostano dell’Artigianato Tipico - Ivat Bruno Domaine, del presidente de LaFACT Xavier Queralt, del direttore per i Servizi Territoriali per la Cultura di Barcellona Andreu Felip e della vicesindaca di Terrassa Maise Balsells.

Un folto pubblico ha partecipato all’evento raggiungendo LaFACT da più parti della Catalogna ed è stato ripagato dalle potenti forme di Donato Savin, esposte in uno spazio arioso e illuminato alla perfezione, nel quale le sculture parevano danzare, facendo dimenticare all’osservatore la pesante materia da cui sono estratte: la pietra della Valle d’Aosta.

Il progetto dell’esposizione, curato dal Direttore de LaFACT Adriá Fornés e da Guido Corniolo, è il coronamento di uno scambio culturale iniziato nel 2017 con le mostre degli scultori Dorino Ouvrier e Guido Diémoz a Bolvir, ricca cittadina della Cerdanya, regione catalana dei Pirenei e a L’Espluga de Francolì al Museu Terra, museo della vita rurale catalana, della Fundaciò Carulla. Lo scambio culturale ha poi portato in Valle d’Aosta le opere mirabili dell’artista catalano Ernest Altés, scultore monumentale di respiro europeo, che ha presentato le sue opere nella mostra “Sculptures”, tenutasi nel marzo 2018 nella sala espositiva della chiesa di San Lorenzo.

La mostra inaugurata giovedì - che conta 107 pezzi - è l’ennesima conferma dell’amicizia, culturale e non solo, che lega Valle d’Aosta e Catalogna sin dal 1979, anno della “grande mostra di Joan Mirò ad Aosta e Saint-Pierre “, come ricorda Guido Corniolo nel testo presente nel catalogo dell’esposizione, trilingue: catalano, italiano e francese. Un catalogo che vede riportati, oltre a quello di Guido Corniolo, gli interventi di Adriá Fornés e Luigi Bertschy e i testi critici di Paolo Levi e Francesco Corniolo, dedicati all’artista e alla sua opera. All’inaugurazione è seguito un vin d’honneur offerto ai presenti con degustazione delle eccellenze enologiche della Valle d’Aosta.

La trasferta è stata l’occasione per condividere con alcune realtà locali l’avvio di un percorso comune di valorizzazione dell’artigianato valdostano di tradizione e per un confronto sulle opportunità di condivisione di ulteriori momenti di sinergia.

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