Le Parrocchie verranno accorpate in 32 unità “Solo così le piccole comunità non moriranno”

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Si intitola “I Cantieri di Betania” la lettera del vescovo di Aosta monsignor Franco Lovignana, che definisce gli orientamenti pastorali per il nuovo anno. Come è tradizione, la lettera è stata presentata martedì scorso, 6 settembre, alla vigilia della festa di San Grato, patrono della Diocesi. Il titolo prende ispirazione dai “cantieri sinodali” previsti dalla Chiesa italiana e definisce da un lato i percorsi di lavoro che porteranno alla ridefinizione delle parrocchie in “zone”, accorpando più realtà, e dall’altro richiama anche l’incontro a Betania di Gesù con le sorelle Marta, più pratica, e Maria, più contemplativa: le due tipologie di azione della chiesa, la parte spirituale ma anche quella concreta, legata a valorizzare il territorio e ad aiutare su diversi fronti. La costruzione, reale o spirituale, avrà anche bisogno di formazione specifica, prevista nel progetto.

Le nuove unità parrocchiali definite entro Pasqua

«Entro la prossima Pasqua - scrive monsignor Franco Lovignana nella lettera - vorrei giungere alla definizione delle unità parrocchiali a partire dalla proposta di accorpamento che sottoporrò in ottobre agli incontri zonali e successivamente alle comunità e ai consigli parrocchiali o interparrocchiali. La fase attuativa del discernimento comunitario chiede ancor di più la partecipazione e la collaborazione di tutti».

Si avvia il secondo anno dedicato all’ascolto, che richiama i cantieri sinodali della promozione della corresponsabilità di tutti i battezzati, lo snellimento delle strutture per un annuncio più efficace del Vangelo, l’ascolto di mondi meno coinvolti e infine gli incontri per costituire le unità parrocchiali.

“Non si vuole mortificare nessuna realtà”

«Non dobbiamo aver paura del cambiamento. - avverte il Vescovo - L’intento non è di mortificare, non di spegnere nessuna realtà ma al contrario di farla vivere. Raccolgo spesso questa testimonianza, vedo le piccole comunità man man spegnersi, implodere, se non facciamo qualcosa nel giro di poco moriranno. Occorre unire le forze per vivere». Serviranno anche nuovi “ministeri”, non soltanto i catechisti, che riceveranno una formazione ancor più accurata, ma anche persone che aiutino concretamente il parroco che dovrà essere presente in più parrocchie: chi risponde al telefono e crea il primo contatto; chi aiuta nei conti, nel pagamento delle bollette, nelle mansioni d’ufficio; chi opera nella “consolazione”, cioè l’accompagnamento di persone o famiglie in difficoltà, in lutto, oppure i piccoli o i fragili.

«Mettendo insieme le forze - continua monsignor Franco Lovignana - vorremmo essere in grado di rispondere ai compiti fondamentali della vita ecclesiale sul territorio: sacramenti, formazione, una rete di comunione. Oggi non si può essere cristiani da soli, il mondo è aggressivo nei confronti del Vangelo, dobbiamo costruire una rete nella fedeltà al Vangelo di Gesù Cristo».

«Ci sono momenti in cui le persone non hanno la possibilità di dedicare del tempo oltre il lavoro e la famiglia. - raccomanda - E’ necessario partecipare: questo non vuol dire sempre fare cose, ma avere a cuore, prendersi a cuore la propria comunità, tutti possono attraverso la presenza, anche senza avere un ruolo di animazione. Io non posso, qualcun altro lo farà».

Zone e accorpamenti

Secondo la prima proposta, elaborata dal consiglio dei vicari, le 93 parrocchie verrebbero accorpate in 32 unità parrocchiali. La nuova organizzazione sarà proposta alle riunioni zonali nel mese di ottobre, e poi ai consigli pastorali. La Zona I comprende 19 parrocchie e 6 unità: Courmayeur, Entrèves, La Thuile e Pré-Saint-Didier; Derby, La Salle e Morgex; Arvier, Avise e Valgrisenche; Villeneuve, Introd, Valsavarenche, Rhêmes-Saint-Georges e Rhêmes-Notre-Dame; Saint-Pierre e Saint-Nicolas; Aymavilles e Cogne. Nella Zona II ci saranno 21 parrocchie più quella di Sant’Anselmo e 7 unità: Charvensod, Gressan, Jovençan e Pollein; Sarre e Chesallet, Excenex, Signayes e Gignod; Etroubles, Saint- Oyen, Saint-Rhémy e Bosses; Valpelline, Ollomont, Oyace e Bionaz; Doues, Allein e Roisan; Saint-Christophe e Sant’Anselmo ad Aosta. Nella Zona III confluiscono, su Aosta: Sant’Orso e Porossan; Cattedrale e Saint-Etienne; Immacolata; Saint-Martin. La Zona IV comprende: Quart e Ville-sur-Nus più il Monastero di Quart; Brissogne, Fénis e Saint-Marcel; Diémoz, Nus, Saint-Barthélemy e Verrayes; Chambave, Châtillon, Pontey e Saint-Denis; Saint-Vincent e Emarèse; Antey-Saint-André, Chamois, La Magdeleine e Torgnon; Breuil e Valtournenche. Infine faranno parte della Zona V: Champdepraz, Montjovet e Saint-Germain; Arnad, Issogne e Verrès; Brusson, Challand-Saint-Anselme e Challand-Saint-Victor; Antagnod e Champoluc; Bard, Champorcher, Hône e Pontboset; Donnas, Perloz, Pont-Saint-Martin e Vert; Fontainemore, Gaby, Issime e Lillianes; Gressoney-La- Trinité e Gressoney-Saint- Jean.

Gli appuntamenti

Nell’agenda della Diocesi, sono da segnalare gli incontri zonali di ottobre, lunedì 10 a Saint-Pierre, giovedì 13 a Saint-Vincent, lunedì 17 ad Aosta, giovedì 20 a Donnas e lunedì 24 di nuovo ad Aosta. Martedì 11 ottobre, alle 16 in Vescovado, il Vescovo incontrerà i Sindaci.

La rassegna di conferenze “Fede e scienza” lascia il posto agli incontri “Testimoni dell’essenziale”, al De La Ville alle 20.45, venerdì 7 ottobre su Charles de Foucauld, venerdì 14 su madre Rosetta Marchese, venerdì 28 sui beati don Giuseppe Bernardi e don Mario Ghibaudo.

La conferenza diocesana “I cantieri di Betania” sarà invece venerdì 4 novembre, alle 20.45 al De La Ville, con la partecipazione di monsignor Erio Castellucci, vice presidente della Cei. Una celebrazione eucaristica, giovedì 15 giugno 2023 in Cattedrale, e alcune iniziative da definire saranno invece dedicate a San Bernardo di Aosta, patrono di abitanti delle Alpi e alpinisti, nella ricorrenza del centenario della proclamazione di santità e del millenario della nascita.

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