“Le Otto Montagne”, riprese in alta quota Il set al Rifugio Mezzalama e sul ghiacciaio

“Le Otto Montagne”, riprese in alta quota Il set al Rifugio Mezzalama e sul ghiacciaio
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Le Guide di Champoluc hanno avuto un ruolo chiave, coordinando la logistica di elicotteri e scene in quota, nelle riapertura del set in Val d’Ayas per le riprese del film “Le otto montagne” prodotto da Wildside - casa di produzione che ha tra i suoi pezzi forti “L’amica geniale” e “La mafia uccide solo d’estate” - e tratto dall’omonimo romanzo di Paolo Cognetti, vincitore del Premio Strega nel 2017. Lo scrittore partecipa solo in veste di consulente alla sceneggiatura, scritta dal regista belga Felix van Groeningen e dalla sua compagna Charlotte Vandermeersch.

«Ho un bel rapporto di amicizia con Felix, che viene a Estoul dall’estate del 2019 e che, prima di accettare la direzione del film, ha voluto conoscere in tutte le stagioni i luoghi e le persone descritti nel romanzo, ha provato a entrare nella vita di Estoul e Brusson, ha visitato gli alpeggi e parlato con gli allevatori. - racconta Paolo Cognetti - Io seguirò le riprese, anche senza avere un ruolo preciso. La mia preoccupazione era che questa storia fosse rubata al contesto e girata in altri luoghi. Felix ha visitato diversi villaggi in Valle d’Aosta prima di scegliere Graines, che è uno dei posti principali del libro. E, per rappresentare Casa Guasti, ha scelto la scuola elementare, il più bell’edificio, su tre piani, di Graines».

Mercoledì scorso, 11 agosto, le riprese sono state girate al Rifugio Ottorino Mezzalama, sia all’esterno sia all’interno, con tanto di pernottamento della troupe per poter immortalare l’alba. Giovedì 12 agosto sono state girate scene di alpinismo nella zona delle rocce del Lambronecca, sul ghiacciaio.

Poi il set tornerà a Brusson, in particolare a Graines e nell’alpeggio di Lavassey, nella cui baita, in località Merendioux, sono stati conclusi i lavori che l’hanno trasformata nella Baita di Pietro, dove si concluderà la settimana. Le Guide di Ayas fanno assistenza tecnica e partecipano al film come controfigure o comparse. Tra queste, Stefano Percino e Patrick Chasseur. Adriano Favre coordinerà anche le riprese in Nepal, dove il set si sposterà a settembre. A novembre sarà di nuovo in Val d’Ayas.

«Sono molto ammirato dal rapporto che il cinema ha con la realtà. - prosegue Paolo Cognetti - Il regista deve coordinare il lavoro di una settantina di persone e scendere a patti con la realtà. Lo scrittore invece può far capitare qualsiasi cosa nel proprio romanzo. L’altro timore che avevo era la difficoltà di ridurre a film l’ampiezza di un romanzo. La mia storia in Le otto montagne dura trent’anni. La parte che si poteva tagliare era quella dell’infanzia; invece Felix l’ha voluta sviluppare molto, fin quasi a metà film. Inoltre ha dato più risalto al capitolo dedicato al Nepal, nel libro solo accennato».

Il film uscirà tra la fine del 2022 e l’inizio del 2023, dopo un lungo montaggio che, per il regista Felix van Groeningen, è la fase più delicata nella realizzazione delle sue opere potendo durare perfino un anno.

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