Le opposizioni protestano: «Riaprire a tempo pieno il Centro d’incontro diurno per anziani di Donnas»

Le opposizioni protestano: «Riaprire a tempo pieno il Centro d’incontro diurno per anziani di Donnas»
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Il gruppo di minoranza del Consiglio comunale di Donnas, insieme a quello di Pont-Saint-Martin, prende posizione per la riapertura a tempo pieno del Centro d’incontro diurno per anziani di Donnas, gestito dall'Unité Mont Rose.

«La struttura ha sempre svolto un’azione sociale importante nei confronti di tantissime persone anziane e persone in condizioni di disagio sociale, sanitario ed economico, principalmente di Donnas e di Pont-Saint-Martin, dando loro la possibilità di pranzare assieme, socializzare e partecipare ad attività ricreative e culturali. - scrivono i consiglieri dei due gruppi Anna Jacquemet, Fabio Marra, Jael Bosonin di Donnas e Mauro Roveyaz, Carla Ocenasek, Cleta Yeuillaz, Frederic Nègre, Michela Heresaz di Pont in una mozione indirizzata ai Sindaci dei due paesi - Oltre ad aggregare persone che altrimenti si ritrovavano in una situazione di solitudine, il Centro ha sempre rappresentato un sollievo per le famiglie che non potevano prendersi cura, durante il giorno, della propria persona cara».

I firmatari sottolineano che la normativa nazionale e regionale ha dato la possibilità da martedì 6 luglio scorso di riaprire i Centri anziani, però per il momento a Donnas la struttura è aperta solo al martedì pomeriggio dalle 14.30 alle 18 e solamente per il gioco delle carte.

«Abbiamo evidenziato che le procedure richieste per la riapertura nelle altre giornate non presentano sostanziali differenze rispetto a quelle individuate per la riapertura il martedì pomeriggio per il gioco delle carte e pertanto non sussistono sostanziali impedimenti per la messa in sicurezza dei locali e delle attività che in essi si dovrebbero svolgere» dicono ancora i consiglieri delle due minoranze che aggiungono: «Il perdurare della sostanziale chiusura della struttura sta provocando effetti molto negativi con aggravamento della sensazione di solitudine, di carenza dei servizi ed attività sociali che, invece, producono molti effetti benefici a tale popolazione. Pertanto, abbiamo ritenuto, e per questo abbiamo presentato questa proposta affinché tutte queste persone possano essere messe nella condizione di poter ricominciare a frequentare, in sicurezza, questi presidi di svago».

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