Le opere di Guido Diémoz incantano anche Torino
Mercoledì scorso, 14 dicembre, è stata inaugurata la mostra dell'apprezzato scultore Guido Diémoz nella Sala Trasparenza di piazza Castello a Torino, alla presenza del padrone di casa, il presidente dellaRegione Piemonte Alberto Cirio. La Regione Piemonte, la Regione Autonoma Valle d’Aosta, con l'ausilio della Struttura Attività espositive e promozione identità culturale e l’Associazione Forte di Bard sono i patrocinatori dell'iniziativa. Erano presenti all'inaugurazione la presidente del Forte di Bard Ornella Baderi e i curatori dell'esposizione Mauro Arneodo e Guido Corniolo di “Alpi dell'Arte”.
Il presidente Alberto Cirio, nel presentare l'evento, ha espresso tutta la sua ammirazione per l'artista di Doues: «Da questa sera a Torino rivivono attraverso le opere di Diémoz momenti di storia, tradizioni e riti contadini che appartengono alla memoria alpina, che ci fanno assaporare il gusto di un passato recente dove la vita in montagna era lotta per la sopravvivenza e il villaggio rappresentava una comunità di saperi e mestieri, oggi, purtroppo, in via di sparizione».
La presidente del Forte di Bard Ornella Baderi ha voluto sottolineare l'importanza di fare rete per promuovere iniziative culturali che consentano la valorizzazione degli artisti e dei prodotti valdostani e piemontesi. Sottolinea Ornella Baderi: «Non esistono confini ne barriere tra le 2 regioni. Siamo stati particolarmente lieti di aver contribuito alla realizzazione di questo progetto nel cuore della città di Torino. Guido Diémoz è tra i veterani più apprezzati della tradizione artigianale ed artistica della Valle d'Aosta, con le sue sculture in vecchio legno di noce, monumentali e potenti, Guido racconta le tradizioni più autentiche, le radici della cultura rurale delle nostre vallate e il bagaglio di saperi che si portano appresso».
Un emozionato Guido Diémoz ha preso la parola a conclusione della presentazione: «Essere a Torino è per me un grande onore, un traguardo importante, ma anche motivo di ansia e di inquietudine personale, non sono abituato a ricevere tanta attenzione e tanta stima per il mio lavoro. Grazie alla mia famiglia ed a cari amici che hanno riposto fiducia in me, come scultore, ho ritrovato la mia anima e i miei ricordi di un vissuto contadino fatto di fatica ma anche di sorrisi e felicità, sentimenti che cerco di trasmettere alla mie opere».
La mostra è aperta dal lunedì al venerdì dalle 9.30 alle 17.30. In altri orari e nei giorni festivi è visitabile dall’esterno nelle enormi vetrate della sala della Trasparenza. L’esposizione chiuderà i battenti venerdì 3 febbraio.