Le note di Giovanni Sollima celebrano l’Area megalitica

Le note di Giovanni Sollima celebrano l’Area megalitica
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Nell’Area megalitica di Saint-Martin-de-Corléans ad Aosta è stato presentato lunedì scorso, 17 maggio, il progetto musicale “Storie risonanti d’antiche pietre”, commissionato dalla Sfom della Fondazione Maria Ida Viglino per la cultura musicale, con il supporto della Fondazione Compagnia di San Paolo e dell’Assessorato regionale dei Beni culturali, Turismo, Sport e Commercio.

Per illustrare i dettagli del progetto, sono intervenuti l’assessore ai Beni culturali Jean-Pierre Guichardaz, l’insegnante di percussioni della Sfom Marco Giovinazzo, l’ideatore progetto Enrico Montrosset, regista del docufilm, e il violoncellista Giovanni Sollima, ad Aosta per un sopralluogo nel sito archeologico.

Il maestro Giovanni Sollima è un autentico virtuoso del violoncello. Suonare per lui è un mezzo per comunicare con il mondo grazie al linguaggio potente e universale, flessibile, modulabile e pervasivo della musica.

Giovanni Sollima è senza dubbio un compositore fuori dal comune, che grazie all'empatia che instaura con lo strumento e con le sue emozioni e sensazioni, comunica attraverso una musica unica nel suo genere. Il suo è un pubblico variegato e trasversale: dagli estimatori di musica colta ai giovani "metallari" e appassionati di rock; Giovanni Sollima conquista tutti.

Violoncellista di fama internazionale nonché il compositore italiano più eseguito nel mondo, oltre a collaborare con artisti di straordinario livello e con le più prestigiose orchestre del mondo, Giovanni Sollima scrive e compone musica per il cinema, il teatro e la danza.

Dal 2010 insegna all'Accademia Nazionale di Santa Cecilia, dove è stato insignito del titolo di accademico. Nel 2012 ha fondato, insieme a Enrico Melozzi, i 100 Cellos. Nel 2015 ha creato a Milano il “logo sonoro” di Expo e inaugurato il nuovo spazio museale della Pietà Rondanini di Michelangelo. Nel campo della composizione esplora generi diversi avvalendosi di strumenti antichi, orientali, elettrici e di sua invenzione, suonando nel deserto del Sahara, sott’acqua, o con un violoncello di ghiaccio.

Coinvolgere un artista di tale calibro e di fama internazionale per dare una voce diversa e potente alle antiche pietre dell’Area megalitica di Aosta, riveste un significato di assoluta rilevanza.

La composizione di Giovanni Sollima, espressamente scritta per il sito archeologico dell’Area megalitica, sarà l’oggetto di un prodotto audiovisivo autoriale, che avrà il compito non tanto di descrivere in maniera illustrativa la straordinarietà del luogo nel quale essa verrà eseguita, ma di raccontare, esplicitandole, le relazioni possibili tra gli spazi, i reperti, la sacralità inscritta nelle stele e nelle arature e la scrittura musicale, la ricerca poetica che l’autore ha scelto di rivelare nella sua composizione.

A questo scopo si è puntato alla creazione, esecuzione e registrazione audio-video di una composizione musicale originale, pensata appositamente per questo specifico luogo e ad esso ispirata. La prima che Giovanni Sollima dedica a un sito archeologico.

Nell’audiovisivo autoriale, in particolare, il sapiente intreccio di risonanze e spazializzazioni saprà integrare suggestioni sonore e visive in un unico clima, allo stesso tempo ancestrale e contemporaneo. Un docufilm di elevata qualità frutto del coinvolgimento di professionisti del settore, tra cui Enrico Montrosset in qualità di regista, cui il maestro Giovanni Sollima ha impresso una cifra di indiscutibile livello artistico e musicale.

La composizione del maestro Giovanni Sollima verrà presentata nella ricorrenza di giovedì 24 giugno prossimo, in cui si celebreranno i 5 anni dell’apertura al pubblico del sito megalitico, e rappresenterà un prestigioso strumento di visibilità distribuito mediante siti istituzionali, canali social e portali tematici nazionali ed internazionali.

“Storie risonanti d’antiche pietre”, dunque, impreziosirà non solo l’Area megalitica in quanto protagonista principale del progetto, ma l’intero territorio valdostano che, attraverso la sinergia di diversi partners e la partecipazione di vere eccellenze del mondo artistico, godrà di una vetrina importante e privilegiata.

Fondamentale la collaborazione tra la Soprintendenza per i Beni e le Attività culturali della Regione e le istituzioni musicali locali, strette in un impegno comune per la valorizzazione e la promozione diffusa di un luogo straordinario: l’Area megalitica coperta più vasta d’Europa, unico sito megalitico italiano attualmente inserito nel circuito culturale europeo delle Megalithics Routes of Europe.

Una sinergia, perciò, tra arti performative e beni culturali resa ancor più significativa perché sviluppatasi durante il difficile periodo della pandemia e dei periodi di confinamento che ha visto un’indubbia contrazione economica di tali settori ma, contestualmente, un loro reinventarsi nell’ottica di un rafforzamento reciproco. Una buona pratica che senz’altro costituirà un’alleanza proficua da consolidare nel tempo.

Il progetto, particolarmente nella sua fase di rimodulazione e ampliamento, è stato coordinato da Marco Giovinazzo e ha visto un’ampia cooperazione tra Enti, partendo naturalmente da quello promotore, la Fondazione “Maria Ida Viglino” per la cultura musicale, toccando La Fondazione Compagnia di San Paolo - Ente co-finanziatore attraverso il bando “Luoghi della Cultura 2020” - l'Amministrazione regionale, l'Assessorato dei Beni culturali, Turismo, Sport e Commercio, il Comune di Aosta e la Soprintendenza per i Beni e le Attività culturali.

Il respiro remoto e ammantato di mistero che permea le plurimillenarie vestigia dell’Area megalitica si trasformerà, così, in un prezioso canto collettivo, in una musica d’insieme capace di far emergere e vibrare le corde di un luogo magico solo apparentemente silenzioso. Uno spazio immenso e lunare in cui ci si sente piccoli al cospetto della grandiosità della Storia e del Tempo e dove, accompagnati dallo scorrere dei giorni e delle notti attraverso i millenni che ne hanno visto la nascita e lo sviluppo, tra culti celesti e terrestri, antichi dei e venerabili presenze, potremo finalmente ascoltare, anzi vivere, le vibranti e risonanti storie di queste antiche pietre.

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