Le lacrime del killer in aula «Non so perché l’ho uccisa»

Le lacrime del killer in aula «Non so perché l’ho uccisa»
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Tanti «Non ricordo» e una frase ripetuta più volte: «Non so cosa ho fatto e soprattutto perché l’ho fatto». Con una voce infantile, spesso interrotta dal pianto, Gabriel Falloni, il 37enne originario di Sassari, ha tentato di spiegare ai giudici cosa lo ha spinto a uccidere la escort Elena Raluca Serban, 32 anni, di origini romene. Lunedì scorso, 20 dicembre, l’interrogatorio di accusa e difesa dell’imputato nell’aula del Tribunale di Aosta è proseguito per un’ora. L’uomo è a processo con l’accusa di omicidio. A dire se Gabriel Falloni sabato 17 aprile, il giorno in cui ha tolto la vita a Elena Raluca Serban, era in grado di intendere e volere sarà una perizia psichiatrica chiesta dalla difesa. Peraltro lunedì scorso l’accusa ha contestato un’ulteriore aggravante per Falloni. Quella di aver commesso il delitto per futili motivi, oltre a quella per rapina.

E’ stato lo stesso imputato, nella sua ricostruzione, a dire di aver perso la testa quando la donna, con la quale aveva preso un appuntamento per consumare un rapporto sessuale a pagamento, lo ha deriso. «Non sono riuscito ad avere un rapporto con lei - ha ammesso davanti alla Corte - e lei mi ha preso in giro. Mi sono rivestito, volevo andarmene, e poi non so cos’è successo, le ho tenuto la testa nell’incavo del gomito. Poi era a terra, aveva la faccia di un colore strano e poi tutto quel sangue. Nella mia testa ho solo tutto quel sangue».

L’accusa più volte durante la sua testimonianza gli ha ricordato cosa aveva dichiarato il giorno del suo interrogatorio in carcere, quando ha confessato l’omicidio. Ma Gabriel Falloni ha risposto di non ricordare, che se lo ha detto sarà vero «Ma ora non ricordo. So solo che volevo andarmene, c’era tutto quel sangue... l’ho chiamata ma lei non rispondeva».

Secondo la ricostruzione della Squadra Mobile che ha svolto le indagini, Gabriel Falloni aveva preso appuntamento con la donna dopo aver trovato il suo numero di telefono su un sito di annunci per escort. L’uomo avrebbe prima strangolato la donna e poi le avrebbe tagliato la gola. Dettaglio però, che l’imputato in aula dice di non rammentare. Prima della confessione, a incastrarlo erano stati i tabulati telefonici e le riprese delle telecamere di videosorveglianza del condominio in cui la vittima abitava in un alloggio in affitto. L'uomo, dopo l'omicidio, era fuggito con 8mila euro. La Squadra Mobile lo aveva arrestato mentre tentava di rientrare a Nus. La prossima udienza è stata fissata per mercoledì 23 marzo.

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