Le guide alpine di Ayas hanno illustrato i programmi estivi in una diretta online
Aiutare le persone a realizzare i propri sogni, provando il senso di libertà che si prova nel conquistare una vetta. E’ questo il fine ultimo del lavoro delle guide alpine con i clienti. Ne hanno parlato Stefano Percino ed Emrik Favre, rispettivamente presidente e vicepresidente della Società Guide Ayas, e Alberto Ciannamea, aspirante guida che a luglio terminerà il suo percorso formativo, nella diretta Facebook, Instagram e YouTube (martedì 11 maggio scorso) del Consorzio Turistico Ayas Monterosa, durante la quale hanno anticipato alcune delle iniziative estive e raccontato la storia della Società, che ha sede in Rue des Guides ed è stata fondata a Champoluc relativamente di recente, nel 1961.
«Nella famiglia dei Fosson de Fiére vi erano guide che operavano anche senza brevetto» ha ricordato Stefano Percino, «In particolare, prima ancora che la professione di guida alpina fosse regolamentata, Pierre Fosson, nell’Ottocento, svolgeva di fatto questa attività ed era un punto di riferimento per chiunque avesse bisogno di ospitalità o di un accompagnatore in alta Val d’Ayas. Anche il figlio Benjamin ha lavorato per anni come guida, senza essere iscritto al consorzio delle guide e dei portatori istituito in seno al Cai nel 1888. Dei suoi 11 figli pure Antoine e Albert erano guide. All’inizio gli appartenenti ad altre 2 grandi famiglie del posto, i Frachey e gli Obert, lavoravano come guide in diversi ambiti finché, nel 1961, le guide decidono di unire le forze nell’attuale sede».
Emrik Favre ha passato in rassegna le 16 punte, tutte oltre i 4000, del massiccio del Monte Rosa: «Il giro più interessante che proponiamo parte da Zermatt, dal Rifugio Guide del Cervino, e attraversa il Monte Rosa, a iniziare dai Breithorn, tra le cime più facili, per poi fermarsi al Rifugio Guide di Ayas. Si scalano Polluce e Castore, si fa tappa al Quintino Sella, dopodiché si affronta il Naso del Lyskamm, per poi trascorrere una notte alla Capanna Margherita alla Punta Gnifetti, che con i suoi 4554 è il rifugio più alto del Monte Rosa».
Tornando alla storia, Emrik Favre ha ricordato che la Società di Ayas è stata anche protagonista di spedizioni extra-europee, iniziando nel 1958 con Oliviero Frachey che è salito tra i primi alla Punta Margherita nel Ruwenzori, in Africa. Risale al 1981 l’avventura in Himalaya per tentare di conquistare la cima del Churen (7.300 metri): la prima spedizione si è fermata a 6.800 metri mentre nel 2012 Emrik Favre, Marco Camandona e Francois Cazzanelli sono arrivati in cima. Il Manaslu (8.163 metri) è stato raggiunto da Adriano Favre, che dal 1997 dirige il famosissimo Trofeo Mezzalama.
Alberto Ciannamea ha, infine, illustrato le iniziative per l’estate. Da lunedì 14 giugno a martedì 31 agosto si terrà la seconda edizione dell’All Mountain Summer Camp per avvicinare i bambini dai 6 ai 12 anni alla montagna in tutte le sue sfaccettature.
«Dividendoli in gruppi in base all'età e agli interessi, proporremo molte attività, non solo da guide in senso stretto: arrampicate in falesia, trekking geologici, teleferiche, giornate agricole presso aziende del territorio, yoga e panificazione, cacce al tesoro naturalistiche, campeggi e notti in rifugio, zipline, mountain bike, visite ai vecchi mulini» riferisce Alberto Ciannamea.
ll campo estivo si svolgerà dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 16.30, si accetteranno iscrizioni anche per singole giornate. Durante l'estate saranno proposte anche 4 gite di 2 giorni ciascuna, con pernottamento.
Oltre alle attività per ragazzi, quest’anno le guide alpine tra le iniziative in programma hanno introdotto un corso di alpinismo per gli adulti che intendono avvicinarsi per la prima volta al mondo dell’alta montagna o per chi ha già fatto esperienze però vuole approfondire le proprie competenze in questo ambito. Sono previsti per il momento - da sabato 26 giugno per ogni fine settimana - 3 moduli da 4 uscite ciascuno: le prime 2, da una giornata ciascuna, serviranno a introdurre il diretto interessato alle arrampicate, alle creste e all’utilizzo delle corde; le altre uscite, con pernottamento in rifugio, avranno come obiettivo l’approfondimento della conoscenza del ghiacciaio con la conquista di un 4.000. Per prenotarsi è sufficiente scrivere una mail a info@guidechampoluc.com.