Le emozioni dei tre valdostani prima della partenza
La spedizione valdostana del biathlon parte oggi, sabato 29, alla volta di Pechino per prendere parte alla 24esima edizione dei Giochi Olimpici invernali, il cui via ufficiale sarà dato con la cerimonia di apertura venerdì prossimo, 4 febbraio, alle 20 ora italiana. La disciplina sarà tra le prime ad assegnare le medaglie, visto che la prima gara, ovvero la staffetta mista, è prevista per sabato 5. Il programma vedrà gli atleti impegnati per 2 settimane e terminerà sabato 19 con la mass start femminile.
A rappresentare la Valle d’Aosta dopo Nicole Gontier, che lo ha fatto nelle ultime 2 occasioni a Sochi in Russia nel 2014 e a Pyeongchang in Corea del Sud nel 2018 assieme a Thierry Chenal, sono 3 giovani esordienti: la classe 1997 di La Salle Michela Carrara, la 1998 di Champorcher Samuela Comola e il 2000 di Bionaz Didier Bionaz. Per tutti e 3 l’Olimpiade rappresenta un sogno nel cassetto fin da quando erano bambini e che fra poco si realizzerà.
«Sono molto emozionato è un desiderio d’infanzia che si avvera, - sottolinea Didier Bionaz - penso che questo valga per ogni atleta e poterlo concretizzare mi riempie di orgoglio. Non sappiamo cosa aspettarci, abbiamo visto qualche video e alcune fotografie ma la pista è sconosciuta, bisognerà essere bravi a adattarsi alle condizioni climatiche, pare che ci sia freddo e vento. Sinceramente non mi sono posto degli obiettivi in termini di risultati, voglio cercare di godermi a pieno l’esperienza in quanto l’Olimpiade può capitare anche solo una volta nella vita di un atleta, poi se arriveranno delle buone gare ne sarò felice. Ad oggi non so ancora a quali competizioni parteciperò, mi farebbe molto piacere correre l’Individuale, ma il tutto dipenderà dalla condizione del momento mia e dei miei compagni. In quest’ultima settimana mi sono allenato normalmente ed affinerò la preparazione direttamente in Cina.»
È consapevole di vestire, al momento, il ruolo di riserva Michela Carrara: «Parto con la cognizione di essere la quinta della squadra, spero di partecipare almeno a 1 gara, in ogni caso voglio godermi l’esperienza. Sono molto contenta di potere prendere parte all’evento più importante per gli sport invernali, per me è un vero sogno che si avvera. Per di più questo traguardo arriva dopo una stagione difficile in cui fin qui ho faticato. Quindi, sono felice di essere comunque riuscita a raggiungere questo obiettivo. La pista si trova in quota, un fatto che per noi biathleti rappresenta una difficoltà ulteriore in quanto è più complicato gestire la respirazione al poligono, oltretutto dicono che ci sarà vento, staremo a vedere. In questi ultimi giorni sono rientrata a casa e ho cercato di recuperare le energie e riposarmi.»
Se per Didier Bionaz e Michela Carrara alla vigilia della stagione la convocazione era ipotizzabile visto quanto fatto nella scorsa annata sportiva, lo stesso non si può dire per Samuela Comola che se l’è conquistata grazie a una crescita costante avvenuta durante l’inverno, dopo l’ottima preparazione estiva. «Negli scorsi giorni sapevo che sarei stata chiamata, tuttavia volevo aspettare l’ufficialità. Quando è arrivata - racconta Samuela Comola - molti amici mi hanno scritto e solo in quel momento ho realizzato la cosa, mi sono venute le lacrime agli occhi. In questo ultimo anno sono migliorata moltissimo lavorando duramente, credevo con tutta me stessa di poter raggiungere questo obiettivo e ce l’ho fatta. Sono felice di condividere questa avventura con Michela e Didier con cui gareggio da sempre fin dalle categorie giovanili e dal periodo della squadra Asiva. Non so ancora quali prove farò, voglio godermi l’esperienza anche se non sarà un’Olimpiade come le altre in quanto per via del Covid lo spirito olimpico mancherà. Ultimamente nelle gare individuali ho faticato in particolare nel tiro in piedi, mi piacerebbe molto fare la staffetta che è la gara nella quale ho fatto meglio in questo inverno, sarebbe bello rappresentare l’Italia in quell’occasione insieme a Lisa Vittozzi, Dorothea Wierer e chi ci sarà. Purtroppo, questa settimana per evitare il rischio di un contagio non ho potuto rivedere i miei amici, questa situazione è molto difficile visto che da mesi non li frequento e ora ci aspettano altri 20 giorni lontani da casa, ma che bello pensare di essere tra poco in Cina sulle piste olimpiche.»