Le consorterie in Valle d’Aosta: avviata un’indagine per capire la situazione attuale in tutti i Comuni

Le consorterie in Valle d’Aosta: avviata un’indagine per capire la situazione attuale in tutti i Comuni
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Comporre un quadro quanto più possibile accurato della situazione attuale delle consorterie in Valle d’Aosta. E’ l’obiettivo dell’associazione Réseau des Consorteries et des Biens Communs de la Vallée d’Aoste che ha avviato nei mesi scorsi un'indagine esplorativa sui domini collettivi nella nostra regione, in attesa dell'avvio vero e proprio della presentazione delle domande di registrazione al Registro valdostano delle consorterie e altre forme di dominio collettivo, come previsto entro 3 anni dall’entrata in vigore della nuova legge approvata dal Consiglio regionale nell’estate del 2022. Tale legge ha abrogato quella del 1973 adeguandosi alle nuove disposizioni in materia di domini collettivi introdotte dalla legge nazionale numero 168 del 20 novembre 2017.

Il censimento dell’agricoltura del 1960 aveva censito 450 consorterie in tutta la Valle d’Aosta, di cui però solo 24 sono oggi quelle ufficialmente riconosciute. Il primo passo per riportare ordine in un campo così complesso, è quello di procedere con un nuovo censimento, che fornisca un quadro preciso della situazione attuale. A questo scopo l’associazione Réseau des Consorteries et des Biens Communs de la Vallée d’Aoste e il Celva hanno mandato una lettera a tutti i Comuni.

«La legge della Repubblica Italiana del 2017, semplice e incisiva, contiene princìpi fondamentali e norme di indirizzo nella gestione dei domini collettivi, complesso e variegato ecosistema normativo di usi civici, proprietà collettive e beni comuni. - si legge nella lettera firmata dal presidente del Réseau Damien Charrance e dal responsabile politico del Cpel Wanda Chapellu - I diritti civici sono la potestà che una comunità di cittadini ha di godere, in comune o come singoli, dell’uso di determinati terreni: essi si esercitano in forme diverse a seconda dei luoghi e della loro origine storica e possono cambiare con il passare del tempo e il mutare dei bisogni della collettività. La legge regionale del 1° agosto 2022 ha evidenziato i capisaldi della tutela dei domini collettivi e ha stabilito che essi sono soggetti all'inalienabilità, all’indivisibilità, all’inusucapibilità e a perpetua destinazione agro-silvo-pastorale. Nel testo di legge vengono definite forme di dominio collettivo le consorterie, le antiche scuole di villaggio, le latterie turnarie, i forni e mulini di interesse generale, i beni posseduti dalle antiche forme cooperative e mutualistiche che dichiarino il loro assoggettamento a tale regime. Nel testo di legge si riconosce l'associazione Réseau des consorteries et des Biens Communs de la Vallée d’Aoste quale strumento di cooperazione volontaria fra i soggetti gestori dei domini collettivi presenti sul territorio regionale con funzioni rappresentative, consultive e propositive».

Si informano quindi i Comuni dell’indagine esplorativa avviata dall’associazione Réseau des Consorteries et des Biens Communs de la Vallée d’Aoste che comporta la compilazione di una tabella, nella quale sono riportati i dati in possesso dell’associazione e la loro provenienza. «A ogni Comune abbiamo inviato un file Excel con i dati in nostro possesso e un questionario semplificato. - spiega Damien Charrance - In pratica i Comuni sono invitati a farci sapere se le varie consorterie che risultano dal censimento dell’agricoltura del 1960 e dalla legge del 1973 sono ancora attive oppure no così anche da capire quali vale la pena rivitalizzare. Cerchiamo in questo modo di salvarne il più possibile. La difficoltà dei Comuni è quella di recuperare i dati relativi alle consorterie. Non dimentichiamo che si tratta di un settore che è rimasto dormiente per 50 anni. Ora per fortuna l’interesse si sta risvegliando».

Di questo rinato interesse sono un esempio - per citare solo 2 casi - il recente messaggio inviato ai residenti dal Comune di Arnad in cui si invita «chiunque abbia informazioni in merito a prendere contatti con l’associazione Réseau des Consorteries et des Biens Communs indicando la denominazione del dominio collettivo interessato, la sua posizione all’interno del Comune, i contatti di un referente e allegando eventuale documentazione in vostro possesso»; così come l’incontro sul tema organizzato proprio giovedì scorso, 9 febbraio, nella sala consiliare del Municipio di Nus e organizzato dalle Amministrazioni comunali di Nus, Fénis, Saint-Marcel, Quart e Saint-Christophe.

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