Le comunicazioni e i trasporti al Comitato di cooperazione frontaliera italo-francese

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Un osservatorio sulle infrastrutture, legato alla mobilità transalpina, che sia più snello rispetto al Comitato di cooperazione frontaliera italo-francese istituito dal Trattato del Quirinale, che si è riunito per la prima volta nel pomeriggio di martedì scorso, 31 ottobre, a Torino, al Palazzo Carignano. Nascerà per accelerare e perché, in maniera meno formale, si possano valutare e definire le soluzioni dei singoli temi, compreso il nodo della chiusura del traforo del Monte Bianco per le manutenzioni e il suo possibile raddoppio. L'istituzione dell'osservatorio è una delle decisioni del Comitato, su proposta del ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani; la proposta è stata accolta dalla ministra degli Esteri francese, Catherine Colonna.

«Il Trattato del Quirinale consolida scenari interessanti per lo sviluppo delle storiche relazioni socioculturali della Valle d'Aosta con la Francia - ha detto il presidente della Regione Valle d'Aosta, Renzo Testolin - in favore del bilinguismo costituzionale della nostra comunità e della collaborazione, nonché degli scambi, tra scuole e università valdostane e francesi».

I temi del Trattato di interesse per la nostra regione sono numerosi - dai servizi alla sanità, dall'ambiente alla Protezione civile e al soccorso in montagna, dall'energia alla cultura, dalle comunicazioni ai trasporti - ma «l'attualità ci impone di individuare le priorità su cui concentrare e concretizzare gli sforzi e al momento il tema delle comunicazioni e dei trasporti attraverso le Alpi determina la precedenza di attenzione» ha sostenuto Renzo Testolin.

La chiusura del Tunnel del Fréjus per la frana nella Maurienne, lo stop al Tunnel del Monte Bianco per le manutenzioni programmate, che potrebbero protrarsi per i prossimi 18 anni con 3 mesi di chiusura ogni autunno «hanno confermato l'esigenza del coinvolgimento delle istituzioni territoriali frontaliere. Le commissioni intergovernative si devono concentrare sulle infrastrutture. Noi territori chiediamo che ci venga riconosciuta la dignità di essere parte attiva nelle scelte che hanno una ricaduta diretta sulle comunità transfrontaliere e questo abbiamo rappresentato oggi al tavolo del Comitato» ha concluso il presidente della Valle d'Aosta. Un altro tema sollevato è quello delle comunicazioni, con i problemi di ritrasmissione delle televisioni francofone in Valle, per le quali la Regione chiede «l'opportunità di condivisione delle reti tra i territori».

Il Comitato di cooperazione frontaliera italo-francese riunisce le autorità locali, le collettività frontaliere e gli organismi di cooperazione frontaliera, nonché i parlamentari e i rappresentanti delle amministrazioni centrali. Alla riunione di martedì a Torino hanno preso parte anche l'assessore regionale alle Opere pubbliche Davide Sapinet in qualità di vicepresidente della Conférence transfrontalière dell'Espace Mont-Blanc, il sindaco di Aosta Gianni Nuti, la consigliera del ministro Tajani per la montagna Emily Rini, che è anche presidente della Società italiana del traforo del Monte Bianco.

Prima del Comitato frontaliero, Emily Rini ha partecipato (sempre insieme a Antonio Tajani e insieme al Ministro per la Pubblica amministrazione Paolo Zangrillo, al Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e al sindaco di Torino Stefano Lo Russo) al sopralluogo del Governo a Cesana Torinese per tentare di mantenere in Italia le gare di bob, slittino e skeleton di Milano-Cortina 2026, sull’impianto Pariol già utilizzato per le Olimpiadi invernali di Torino 2006, ed evitare che le gare olimpiche di bob, slittino e skeleton vengano svolte in Svizzera o in Austria.

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