Le ceneri del partigiano Brindisi sparse a Issogne
Riposerà per sempre tra le montagne che lo hanno protetto da partigiano, in un pianoro nel bosco di Pianfey, a Issogne. Pietro Parisi - nome di battaglia Brindisi - voleva così e lo aveva scritto nelle sue volontà, svelate al momento della sua morte, giunta nello scorso mese di gennaio, all’età di 98 anni. Nel pomeriggio di martedì scorso, giorno della Festa della Liberazione, i suoi figli Franco e Giovanni, giunti apposta da Cisternino, in Puglia, con l’urna, hanno sparso le ceneri del papà durante una cerimonia semplice e commovente, con il saluto del sindaco di Issogne Patrick Thuégaz, le note di Bella Ciao e Fischia il Vento cantate e suonate da Katia Perret e il ricordo del presidente regionale dell’Anpi Nedo Vinzio, che ha omaggiato il contributo che - ormai 80 anni fa - quel giovane pugliese diede alla lotta contro il nazifascismo in Valle d’Aosta.
Nato il 6 luglio 1924 a Cisternino, in provincia di Brindisi, dove ancora abitava, Pietro Parisi, militare in Val di Susa, dopo l’8 settembre del 1943 fu catturato dai tedeschi e portato a Torino. Riuscì a fuggire e a raggiungere il Monferrato, dove entrò in contatto con un gruppo di resistenti di Casale con cui raggiunse Graines, a Brusson. L’accampamento fu attaccato e lui riuscì ancora a fuggire, unendosi ai partigiani di Issogne e combattendo fino alla Liberazione nella 176esima Brigata Garibaldi “Gramsci”.
Ha continuato il suo impegno per la memoria della Resistenza e per la difesa della Costituzione sino a pochi mesi prima della morte, portando la sua testimonianza tra i bambini e tra i giovani in moltissime scuole. Il suo legame con la Valle d’Aosta non si era mai spezzato: nel 2017 fu organizzata a Issogne una grande festa per rendergli omaggio. Maratoneta, con la maglia tricolore nel 2011 aveva corso insieme a Francesco Ceseracciu e Maurizio Pitti una delle 150 mezze maratone che i 2 atleti avevano affrontato per celebrare l’anniversario dell’Unità d’Italia.