«Le aule devono diventare degli spazi dove gli alunni si sentono liberi di esprimere le proprie idee e di esplorare i propri interessi»

«Le aule devono diventare degli spazi dove gli alunni si sentono liberi di esprimere le proprie idee e di esplorare i propri interessi»
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«Agli insegnanti auguro di poter lavorare in modo sereno e che il loro importante lavoro sia apprezzato sempre di più, perché voi siete come abilissimi scultori che maneggiano la più preziosa delle materie e cioè i nostri ragazzi, plasmandoli in meravigliose opere d'arte. Mi piacerebbe che al posto delle critiche spesso gratuite contro la scuola e i suoi operatori, al posto dei giudizi sommari, della violenza verbale e a volte fisica contro la classe insegnante si recuperasse il rispetto per una professione che oggi è diventata quasi una missione».

Così l'assessore regionale al Sistema educativo, Jean-Pierre Guichardaz, mercoledì scorso, 11 settembre, durante l'inaugurazione dell'anno scolastico 2024/2025 alla scuola elementare di Gressan capoluogo. Nell'occasione è stato anche svelato il murales realizzato dall'artista Giuliana Cunéaz, presentato dal sindaco Michel Martinet e raccontato dalla stessa Giuliana Cuneaz.

«E' proprio a scuola - ha detto Jean-Pierre Guichardaz rivolgendosi ai bambini - che si impara ad essere liberi, si impara a costruire quello che viene chiamato lo 'spirito critico', cioè la capacità di guardare alle cose per come sono realmente e non per come ci vengono raccontate da chi ha interesse di farci credere ciò che non è».

«Tengo a ricordare - ha aggiunto la sovrintendente agli Studi Marina Fey - a tutti coloro che, ogni giorno, si relazionano con i nostri bambini e con i nostri ragazzi, e, in primis, agli insegnanti, l'importanza del ruolo educativo che rivestono. Le aule devono diventare degli spazi dove gli alunni si sentono liberi di esprimere le proprie idee e di esplorare i propri interessi».

«Usiamo, così come hanno fatto in questa piccola scuola di Gressan, storie, progetti che possano connettere la parte più astratta, teorica con quella più pratica, concreta. - ha spiegato la sovrintendente Marina Fey - Non incoraggiamo gli alunni a lavorare solo in vista del voto finale, ma cerchiamo di trasformare i compiti in sfide creative e le verifiche in occasioni per riflettere e migliorarsi».

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