Lavorare «a distanza» in località bellissime e divertirsi La proposta della start up made in Valle d’Aosta

Lavorare «a distanza» in località bellissime e divertirsi La proposta della start up made in Valle d’Aosta
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Lavorare e anche divertirsi, potenziare le proprie abilità, conoscere persone nuove e, perché no, fare carriera. Tutto questo non in un ufficio, chiusi tra quattro mura, ma in location bellissime, a stretto contatto con la natura. Francia, Spagna Portogallo, Isole Canarie e naturalmente la Valle d’Aosta. Una vera e propria tribù di «free digital workers», lavoratori digitali del futuro.

L’idea, nata quasi per caso in epoca Covid e diventata vincente negli ultimi mesi, è di 3 giovani valdostani di 32 anni, Simone Lattanzi di Villeneuve, Alessandro Renna di Aosta e Matteo Marchesano di Saint-Marcel: il progetto chiama Creative Harbour, un «porto creativo» dove giovani professionisti (di solita una decina) si incontrano per un paio di settimane e mettono insieme le proprie esperienze e professionalità. Unica caratteristica in comune che devono avere è quella di lavorare nel mondo del digitale o comunque con il digitale avere una certa dimestichezza: persone che operano quindi nel mondo dell’informatica, consulenti finanziari, designer, manager, sviluppatori, freelance. Da quanto la start up valdostana è partita, ufficialmente, il 4 marzo del 2021, sono già state coinvolte 250 persone, perlopiù dai 25 ai 35 anni di età, ragazze e ragazzi provenienti da tutta Italia, in particolar modo dalle città. «Individui che come noi avevano voglia di cambiare stile di vita» spiega Simone Lattanzi uno dei fondatori della società che recentemente ha come partner anche Talent Garden, nota società che gestisce spazi di co-working con tredici campus in tutta Europa. «Abbiamo pensato che quello che abbiamo provato noi in prima persona potevamo proporlo ad altri giovani. - prosegue - Nei primi mesi di quest’anno abbiamo raddoppiato le adesioni del 2021 e abbiamo inserito nel nostro organico una ventina di collaboratori. Da poco abbiamo inserito anche la proposta “bootcamp”, che oltre all’esperienza di co-working e co-living, propone anche sessioni di formazione di alto livello, sempre con la stessa modalità». I pacchetti hanno costi che variano tra i 700 e i 1.000 euro.

«Aiutiamo le persone a raggiungere la propria libertà, a crescere come professionisti e a migliorare il proprio stile di vita, costruendo nuove routine che integrano lavoro e vita privata, acquisendo un nuovo mindset e nuove competenze, dando spazio a nuove versioni di sé ancora inesplorate capaci di fare emergere il proprio potenziale» si legge nel sito.

Come funziona il progetto? Tramite le piattaforme social gli aspiranti si iscrivono per partecipare a una delle esperienze proposte, solitamente una o due settimane nelle diverse destinazioni che compaiono nel catalogo. Al momento sono state aperte 8 strutture adatte per ospitare i giovani che quando arrivano non si sono mai visti né conosciuti e che vengono presi in carica da un «tribe lead» che li accompagnerà nell’esperienza. Attenzione, non si tratta di una vacanza. Qui i ragazzi lavorano, hanno spazi propri per portare avanti la propria attività, e anche momenti comuni di condivisione e di relax. Nel fine settimana possono praticare sport e attività, in base a ciò che propongono le diverse location che li ospitano: arrampicata e trekking in Valle d’Aosta, surf nelle località di mare.

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