Laura Ribone e la sua «missione» per il Ladakh, dall’altra parte del mondo
Un filo unisce la Valle d’Aosta e il Ladakh, regione a nord dell’India, che confina con il Kashmir, il Pakistan e la Cina, una zona molto contesa che nei secoli faceva parte del Tibet e per questo è chiamata anche «piccolo Tibet» per la presenza di tanti tibetani rifugiati e di numerosi monasteri buddhisti.
«Sembra un po’ la Valle d’Aosta di un lontano passato» spiega Laura Ribone, di Torino ma residente a La Salle dal 1992, impiegata alla biblioteca di Morgex.
Grazie all’associazione di volontariato torinese senza scopo di lucro Orient@menti Odv, nata nel 2007 proprio per aiutare il Ladakh attraverso donazioni o la vendita di calendari o oggetti di artigianato indiano, Laura Ribone, che ne fa parte, è stata nel Ladakh da sabato 11 giugno a giovedi 7 luglio con il presidente dell’associazione Mario Stefani e la sua compagna Gabriella Quaglia.
Sono stati 28 giorni di trekking, iniziato nel Kashmir, dalla sua capitale Serinagar costruita in una zona lacustre, le cui case sono «house boat» costruite direttamente sull’acqua, per consentire un graduale acclimatamento prima di arrivare in una terra la cui altitudine oscilla tra i 3.500 e i 5.600 metri, ma anche di visita ai villaggi e di colloqui con le autorità civili e scolastiche, con i consigli d’istituto e le famiglie degli studenti, per avviare progetti tra la Valle d’Aosta e le scuole del Ladakh che hanno bisogno di aiuto per le proprie attività.
«Abbiamo concertato azioni in relazione ai punti di maggiore debolezza, ascoltando le loro necessità» continua Laura Ribone. «E’ molto affascinante visitare terre ai confini della catena dell’Himalaya, con tanti passi per andare da una vallata all’altra da percorrere in auto. - prosegue - Mi porto a casa la visione di una montagna immensa e la conoscenza di persone sempre sorridenti, che vivono con poco e sono felici. Abbiamo molto da imparare da loro, e loro da noi. Siamo stati a cena da una famiglia locale, che ci ha fatto capire quanto l’ospite per loro sia importante. Hanno preparato i “momo”, agnolotti fatti a mano, dedicandosi completamente all’ospitalità. Mi ha colpito che, dopo aver servito gli ospiti, li osservano, e mangiano solo se avanza qualcosa e senza farsi vedere».
Tra Italia e Ladakh avvengono scambi di lettere, foto e video con scuole di Trento e valdostane per sensibilizzare i ragazzi italiani a conoscere realtà diverse ma simili. «Quest’anno in Valle d’Aosta sono coinvolte l’istituzione scolastica Valdigne Mont Blanc e Regina Maria Adelaide di Aosta per un progetto interdisciplinare di inglese, storia e geografia per conoscere un luogo così poco noto e tanto interessante».
Tra i progetti realizzati nel 2022, nel villaggio di Lamayuru il pagamento dello stipendio di 2 insegnanti per le classi dell’infanzia e di un insegnante per il laboratorio di didattica informatica oltre a interventi di piccola manutenzione sulle strutture scolastiche. Nel villaggio di Kanji l’acquisto di tute e scarpe per le uniformi altrimenti a carico delle famiglie e l’implementazione di altri servizi per incrementare la qualità dell’offerta educativa. E ancora borse di studio per la frequenza del college o dell’università da parte di studenti meritevoli ma con insufficienti possibilità economiche. Altri progetti erano iniziati negli anni precedenti nei villaggi di Turtuk, Takmachik e Saboo.
Per sostenere i progetti, si può diventare soci con una tessera annuale di 20 euro, fare donazioni o destinare il 5 per mille. Tutte le informazioni sono disponibili su www.orientalmenti.org oppure telefonando al numero 351 6629822. Argomenti di cui Laura Ribone parla in un incontro in programma alle 21 di oggi, sabato 5, alla Maison Gerbollier di La Salle.