Lardo: festa annullata però la produzione riparte “Speriamo che l’estate porti a Arnad tanti turisti”
La conferma ufficiale è arrivata ieri, venerdì 4 giugno: la Festa del Lardo di Arnad è stata annullata per il secondo anno consecutivo. Troppi i timori legati ai numeri della manifestazione che solitamente attira 50mila visitatori in 5 giorni di eventi a fine agosto. Così, dopo aver festeggiato il mezzo secolo nel 2019, ora l’appuntamento è rinviato al 2022. «Considerato il protrarsi delle misure di restrizione, pur pensando che possano essere allentate durante l’estate, stante il tipo e la dimensione della Festa, che richiama migliaia di persone, non riteniamo di poter svolgere tale evento nel pieno rispetto delle regole. - recita la nota diffusa venerdì dal Comitato Lo Doil - Siamo dispiaciuti della scelta, ma certi della comprensione da parte di tutti, confidiamo nel ritorno alla normalità nel 2022, per dare corso alla 51esima Festa del Vda Lard d'Arnad Dop inclusiva di tutti i servizi che hanno caratterizzato le passate edizioni. Invitiamo tutti durante il periodo estivo a visitare il territorio di Arnad e le sue aziende enogastronomiche, nonché a fermarsi per gustare i prodotti tipici nelle varie attività ricettive».
Le aziende del territorio che producono e vendono lardo sono infatti tutte aperte e guardano con fiducia all’estate, desiderose di riprendersi quella fetta di mercato - legata appunto al turismo - che è venuta a mancare nell’ultimo periodo.
Lo spaccio della Maison Bertolin quest’anno ha chiuso i battenti dalla fine del mese di aprile a fine maggio e ha riaperto lunedì scorso, 31 maggio. Nel primo confinamento, nel 2020, la chiusura era durata invece 3 mesi, tra marzo e maggio. «Con le vendite dei nostri prodotti, oltre che in negozi e ristoranti, anche nella grande distribuzione, fortunatamente abbiamo lavorato costantemente pure se con ritmi bassi rispetto al solito. - afferma Alexandre Bertolin, titolare della Maison e assessore comunale al Turismo, Commercio e Attività produttive di Arnad - Ora stiamo notando una ripresa e la speranza è che per l’estate 2021 si riproponga il livello di quella dello scorso anno, in cui c’è stato un aumento del fatturato. Ciò consentirebbe di compensare le perdite, che si aggirano intorno 50 per cento, avute nel periodo di pandemia».
Il lardificio e salumificio artigianale di Pietro Laurent si trova in località Extraz ed è stato aperto negli ultimi mesi del 2019. «Finalmente da un paio di settimane il mercato si sta riprendendo, stiamo vedendo la luce in fondo al tunnel. - commenta Pietro Laurent - Avendo iniziato l’attività alla fine del 2019, abbiamo potuto lavorare solo pochi mesi. La mia clientela è legata al turismo al 75 per cento e con alberghi, ristoranti e trattorie chiusi per un lungo periodo non è stato facile. Ferme queste attività, fermi noi. Non abbiamo mai chiuso ma abbiamo ridotto la produzione al 30 per cento. Ora, negli ultimi giorni abbiano verificato che le richieste fortunatamente stanno aumentando. Occorre essere ottimisti, dal 15 giugno dovrebbe anche ripartire il comparto turistico».
«Il lardo è un prodotto prettamente turistico e di conseguenza le maggiori vendite le abbiamo in periodi di grande afflusso. - dichiara Massimo Laurent, titolare della Mds - Negli ultimi mesi abbiamo riscontrato un calo tra l’80 e il 90 per cento tuttavia negli ultimi fine settimana abbiamo iniziato a vedere un po’ di movimento; con l’apertura dei confini regionali, la gente inizia a spostarsi. I presupposti per l’estate sono quindi ottimi; a mio avviso dopo la chiusura delle scuole a metà giugno, avremo nuovamente un buon afflusso di turisti. Il problema sarà di non ricadere nella stessa situazione dello scorso autunno; in questo senso, speriamo che i vaccini segnino veramente una svolta». La Mds di Arnad, oltre alla produzione di lardo, gestisce i negozi Crai di Arnad e Valtournenche, esercizi che nei mesi scorsi sono sempre rimasti aperti. «La produzione di lardo ovviamente nei mesi scorsi è calata. - aggiunge Massimo Laurent che nella sua attività è aiutato dal figlio Albert - Fortunatamente il lardo è un prodotto a lunga conservazione, una volta messo nei “doil” si mantiene benissimo, anzi più rimane, più migliora. Ora riprenderemo la produzione per far fronte alle richieste dei prossimi mesi».
Mesi difficili, ma non ci si è mai fermati pure al salumificio Arnad le Vieux, in attività fin dal 1998. «Bloccato completamente il settore turistico, abbiamo fortunatamente lavorato bene con la grande distribuzione non solo in Valle d’Aosta, ma anche nelle regioni limitrofe. - spiega il titolare Raffaele Ferrari - Se nel primo lockdown lo scorso anno, si è vissuto una sorta di accaparramento dei generi alimentare di prima necessità, sia nei grossi punti vendita che nei piccoli negozi di prossimità, e così pure per i nostri prodotti affettati e confezionati, nel 2021 questo effetto si è fatto sentire in maniera minore, anche forse per una ridotta disponibilità economica. Siamo rimasti comunque sempre aperti, nessuna cassa integrazione per i nostri 7 dipendenti. In piena pandemia, timori ce ne sono stati, è evidente, comunque abbiamo lavorato sempre in sicurezza, considerando che il nostro è un settore alimentare. Ora con le riaperture, dovremmo recuperare la quota di mercato che è venuta a mancare, quella della ristorazione, del catering, degli alberghi. Vogliamo essere fiduciosi e guardare avanti».